Il M5S Bari ha sempre sostenuto la liberazione dell’ex caserma Rossani, perché ha visto delle giuste rivendicazioni espresse da alcuni cittadini al di là della loro appartenenza politica. Inoltre abbiamo affermato che uno spazio così grande ed inutilizzato, come l’ex caserma Rossani, debba essere restituito alla cittadinanza. Inoltre abbiamo sempre ribadito che tale occupazione non avrebbe messo la parola fine alla vicenda della Rossani ma che sarebbe stato soltanto un primo passo, fermo e saldo, a cui ne sarebbero dovuti seguire degli altri della stessa portata, perché il problema della destinazione d’uso del sito, al fine di sottrarlo alle mire e agli interessi dei politici e dei soliti speculatori, possa essere affrontato con attenzione particolare da parte di tutti i cittadini.
Ma, nel momento in cui tale spazio, dato in gestione a dei giovani perché diventasse un luogo di condivisione per la città da parte dell’amministrazione, non viene aperto a tutti, evidentemente, siamo costretti a pensare che l’amministrazione non abbia ben chiarito agli occupanti cosa volesse dire “gestire e aprire alla cittadinanza”: ognuno deve avere la possibilità di poterci entrare, di poter sostare e di poter condividere tale spazio con chiunque, a prescindere da appartenenze ideologiche, politiche e religiose.
Il Sindaco allora, si deve assumere la responsabilità di un atto di violenza, documentato da telecamere (registrazioni presto sul web), da parte di persone che, nelle vesti di servizio d’ordine, stamane hanno impedito a cittadini semplici e attivisti del M5S, di entrare nella Caserma Rossani per portare un segno di vicinanza agli occupanti, alle famiglie e a tutti gli altri cittadini lì convenuti.
Noi ora chiediamo al Sindaco Emiliano la solidarietà della Amministrazione nei confronti di chi ha subito l’atto di violenza e che lo stesso Sindaco chiarisca il ruolo che hanno gli occupanti, che non può essere quello di gestire privatisticamente, sulla base delle simpatie proprie, l’ingresso ad uno spazio che è della città e non loro.