Era presente in aula di corte d’assise d’appello, Fabio Perrone. Catturato dopo due mesi dalla rocambolesca fuga, a novembre, dall’ospedale di Lecce. L’ergastolano rimane tale perché, anche in secondo grado, a Lecce, per il 41enne di Trepuzzi è confermata la condanna al carcere a vita. Anche i giudici della corte d’assise d’appello hanno ritenuto Perrone colpevole dell’assassinio di Fatmir Makovic, e del ferimento del figlio del deceduto, la notte del 29 marzo 2014 in un bar di Trepuzzi.