“Sull’utilizzazione dei fondi destinati al Trasporto oncologico nella Provincia di Taranto sono presenti numerose anomalie, è ora che si faccia piena luce.” Non la manda a dire il Consigliere regionale Francesco Laddomada fortemente convinto che la gestione delle risorse destinate al Trasporto oncologico siano state utilizzate in maniera anomala rispetto a quelle che ne erano le finalità. Al fine di fare piena luce ha inviato una nota molto articolata a tutti i soggetti che in questa vicenda hanno il dovere di fare ogni possibile approfondimento. “La nota inviata – esordisce Laddomada – è indirizzata finanche al Collegio dei sindaci dell’Asl/TA e alla dottoressa Arcà del Ministero, auspicando che ci sia quell’attenzione necessaria per capire che utilizzo è stato fatto delle risorse che avevano una finalità ben precisa. Infatti – continua Laddomada – i fondi dell’Ares, che ricordo vincolati e quindi spendibili per ciò a cui sono destinati, da un certo punto in poi finiscono chissà dove, visto che diverse delibere riportano la dicitura “Budget ARES FONDO UNICO”, che significa fondo unico? Come si fa a instituire un fondo unico con risorse che in realtà hanno specifiche destinazione?. Come mai dei 650.000€ destinati al trasporto oncologico ne sono stati utilizzati solo 292.000€ per gli autisti e 78.000€ per le OSS, come dimostrano le due sole determine della ASL. Ed è un caso che, quasi contestualmente, con Atti dirigenziali vengono impegnati 174.340€ per 30 OSS per attività ADI/SLA e ulteriori 87.140€ , sempre per 30 OSS, adibiti a tracheo-bronco-aspirazione? Quali risorse sono state utilizzate?. È pura coincidenza che questi 30 OSS, rinvenienti dall’originario progetto, hanno continuato a lavorare senza interruzione sin dalla fine del dicembre del 2009?. Non c’è forse una manifesta disparità di trattamento rispetto ai 44 Operatori che oggi sono nuovamente e drammaticamente senza lavoro?. Quindi – continua Laddomada – mentre nella altre province – vedi la Bari-Bat, Lecce e Brindisi – si è operato con successo per garantire questo servizio, nella provincia di Taranto, nonostante il disastro ambientale e le conseguenze che tutti conosciamo, un fondamentale supporto ai malati oncologici viene, oserei dire, snobbato. Un servizio, voglio ricordarlo, che è stato svolto a beneficio di circa 1.000 pazienti. Ora – conclude – è ora di vederci chiaro visto e considerato il silenzio che continua ad avvolgere quella che, a mio giudizio, è una delle pagine più tristi nella gestione dell’ASL tarantina.”