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Quanti saranno? Migranti: dalla Grecia all'Albania e da lì, marea umana verso la Puglia. Emergenza più grave dopo gli incidenti al confine greco-macedone ieri. I primi sbarchi sulla costa pugliese, ipotizzati entro pochi giorni

migranti barcone 1

migranti barcone 1Con gli incidenti al confine fra Grecia e Macedonia, ieri, il fronte balcanico verso nord sembra ormai chiuso. Irrimediabilmente, almeno per il momento. La Macedonia fa entrare non più di cento migranti al giorno. Ma sono decine di migliaia. In aumento. Così, lo sguardo dei migranti, nel giro di poche ore, si orienterà dall’altra parte: verso l’Albania, che già organizza campi di accoglienza. Uno è già pronto, per mille persone. Cioè, servirà a poco. Ieri, inoltre, le autorità albanesi hanno già sequestrato dodici gommoni. Perché è consapevolezza di tutti che l’Albania, a sua volta, sarà solo una tappa, per i migranti che non potranno percorrere l’area balcanica verso nord. I migranti andranno a ovest, dall’Albania, varcando il mare. E a ovest c’è la costa pugliese. Entro l’inizio della primavera, anche se ufficialmente non lo dice nessuno delle autorità italiane nazionali, in mar Adriatico fra Albania e Puglia, ci sarà verosimilmente un altro mare: umano. Non lo dice nessuno ufficialmente ma lo sanno tutti.

Di seguito un comunicato diffuso dal deputato Gianfranco Chiarelli:

Il ministro Alfano invita ad evitare allarmismi circa una possibile ondata di migranti che nei prossimi mesi potrebbe interessare le coste pugliesi. Lo dice nel giorno in cui ai confini tra Grecia e Macedonia si verificano incidenti tra gente disperata e forze di polizia, e il suo collega di governo Gentiloni parla di “Europa a un passo dal baratro” .  E dopo questo appello dispone l’invio dell’esercito a Bari e a Taranto! E’ giusto affrontare ogni tipo di criticità con il giusto equilibrio ed evitando di creare eccessivo allarme, ma non si può neppure nascondere o, peggio, sottovalutare la realtà. La chiusura dei Balcani e la posizione dell’Europa, che continua a lasciare sola l’Italia, crea i presupposti perché la Puglia diventi la meta principale dei prossimi sbarchi. Se in generale occorre che si affronti la grave questione della migrazione necessariamente sul piano internazionale, e, soprattutto, non si lasci sola la Puglia ad affrontare la emergenza, la scelta di realizzare un hotpsot a Taranto è sicuramente una follia. Un territorio già altamente gravato da tante problematiche non può assumersi ulteriori oneri. Non si comprende poi perché il nostro territorio sia preso sempre in considerazione quando si tratta di chiedere sacrifici, e abbandonato a se stesso di fronte alle tante crisi che lo interessano, oltre ad essere letteralmente depredato di importanti presidi.Taranto ha già dato tanto, basta chiedere ancora.

(foto: repertorio, fonte la rete)


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