Di seguito il comunicato diffuso da Fabio Spada e Franco Chirico, consiglieri comunali di Statte:
Sono trascorsi quasi 5 anni dal quel tragico 28 novembre 2012, quando un tornado si abbatté, tra l’altro, su Statte provocando ingenti danni, sia a strutture pubbliche sia a centinaia di abitazioni private. Tanto tempo per giungere oggi, in pratica, ad un nulla di fatto per i risarcimenti, a causa della inerzia prima, e della superficialità e incompetenza poi, dell’amministrazione di sinistra. Giova ricordare, a tal proposito, che l’attuale sindaco Franco Andrioli, all’epoca dei fatti, ricopriva l’incarico di assessore ai LL.PP. nella giunta Miccoli, e dunque siamo in presenza di assoluta continuità amministrativa, così come continuità si registra, in termini politici, a livello di governo regionale.
Ciò detto, solo il 27.09.2015 (con delibera di giunta n° 83) venne redatto un regolamento che stabiliva i criteri necessari per richiedere il risarcimento del danno. Tale regolamento ignorava quanto previsto dalla nota n° AOO 026 0010784 del 19.10.17 che nel dettaglio escludeva la possibilità di rimborso per le seguenti opere:
- Recinzioni dei lotti di pertinenza degli immobili;
- Cancellate, ringhiere e muri di parapetto.
Nonostante tali chiare limitazioni, il Comune di Statte richiedeva ai cittadini perizia giurata (con costi in capo ai cittadini) comprendendo anche le suddette opere esplicitamente escluse da ogni forma di possibile risarcimento del danno.
E, ad fortiori, in campagna elettorale si ribadiva la richiesta di formulare le perizie comprendendo anche quei manufatti, con un evidente scopo propagandistico, moralmente ed eticamente molto discutibile.
Peraltro come consiglieri di opposizione del gruppo “Insieme Cambiamo Statte” abbiamo più volte messo in guardia l’amministrazione sollecitando la puntuale osservanza delle direttive regionali. Ciò al fine di evitare ciò che poi puntualmente si è verificato. Naturalmente inascoltati.
Il risultato è il rigetto da parte della regione Puglia, nella persona del dirigente della sezione di protezione Civile (nota prot. 0006375 del 11 maggio u.s.9) di ben 87 richieste di risarcimento su 149 pervenute con la seguente motivazione: “dall’analisi di ciascuna scheda trasmessa si è rilevato che in alcuni casi sono state ammesse a contributo anche le opere escluse dalla precedente nota del 19.10.2017”. Ragion per cui le suddette schede devono ritornare negli Uffici comunali per una nuova rivalutazione.
A margine del giudizio di ordine politico, che non può che essere di assoluta censura di un comportamento a dir poco superficiale, quanto non chiaramente scorretto da parte di chi ha strumentalizzato il tornado per motivi elettoralistici, si impone oggi un immediata sanatoria che dovrà essere realizzate in tempi brevissimi e, soprattutto, senza ulteriori aggravi economici per i cittadini vittime di errori non propri. Non vorremmo che al danno si aggiungesse la classica beffa! In tal senso come opposizione vigileremo affinché l’amministrazione provveda con immediatezza.