Di Nino Sangerardi:
Alle ore 17,37, 31 luglio 2015, il Consiglio regionale pugliese ha approvato il rendiconto del Bilancio 2014. A favore i 28 consiglieri della maggioranza, contro tutti consiglieri, 20, di opposizione.
L’avanzo finale di amministrazione è pari a 482 milioni di euro. Iscritti a Bilancio e accumulati nel corso del tempo ben 14 miliardi di residui attivi.Quest’ultimi sono le somme accertate ma non incassate entro il termine dell’esercizio finanziario. In particolare rappresentano crediti dell’ente pubblico nei confronti di terzi.
Pertanto dovrebbe essere, forse, pratica politica urgente chiarire se la montagna di spettanze in capo alla Regione Puglia sono di chiara esigibilità, o no.
Operazione contabile che permetterebbe a Giunta e Consiglio regionale di meglio sostanziare le scelte di Bilancio per i prossimi cinque anni.
Chi deve svolgere il riaccertamento dei residui attivi?
Il presidente Michele Emiliano e gli assessori.
Successivamente tocca alla prima Commissione consiliare regionale approfondire gli atti, e esprimere il voto.
I tempi? Non è dato sapere.
Nel frattempo si riscontra che nel corso del Consiglio regionale odierno nessuno dei consiglieri presenti,maggioranza e di opposizione, ha parlato dell’inesistenza del Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Puglia.
Nonostante la Legge regionale n.45/2012 “Norme disciplina Collegio revisori dei conti” e il richiamo della Corte dei Conti,sezione Puglia.
Comunque a fine giugno scorso è stato reso pubblico l’elenco dei candidati, 42, ammessi alla designazione di Revisori.
Ah, ecco.