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Taranto: finora pagato solo un terzo del dovuto alle aziende dell’indotto Ilva Denuncia del consigliere regionale Perrini

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Di seguito un comunicato diffuso da Renato Perrini, consigliere regionale della Puglia:

Dei 15 milioni di euro di crediti che il sistema dell’appalto Ilva, riferito all’autotrasporto, ha maturato nel 2014, all’incirca solo un terzo è stato liquidato nel mese di aprile. Poi nulla più. Molto più importante è l’ammontare complessivo della massa debitoria nei confronti delle aziende ( di tutti i settori)  dell’appalto siderurgico, in attesa che qualcosa accada da parte di chi oggi gestisce la fabbrica. Nel frattempo le commesse si sono ridotte al minimo, seguendo l’andamento di una produzione che è scesa al livello di un terzo rispetto al passato. Le banche non concedono più fidi ma, anzi, chiedono l’immediato rientro di quelli già concessi e restituiscono le fatture scontate. Tutte le garanzie che i commissari avevano offerto, ma solo a parole, risultano oggi inesistenti. Senza un deciso cambio di rotta nei prossimi giorni quanti finora hanno resistito a costi di grandi sacrifici saranno costretti a portare i libri in tribunale e , nel caso degli autotrasportatori, a portare le chiavi dei mezzi dal prefetto. Per questo ho chiesto da tempo un incontro ai commissari Ilva. Auspico che tale incontro possa avvenire nei prossimi giorni e che, soprattutto sia utile a individuare soluzioni in tempi brevi. Diversamente sarò in prima persona al fianco degli imprenditori e dei lavoratori per sostenere tutte le forme di lotta necessarie per uscire dallo stallo in cui l’intera economia ionica è stata ridotta da un governo che continua a fare annunci senza farli seguire dai fatti.


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1 Comment

  1. MI RISULTA CHE LE ACCIAIERIE DI TARANTO STANNO PRODUCENDO A PIENO REGIME, SOPRATUTTO L’ACC-2 SFIORANDO QUASI LE 50 COLATE AL GIORNO, PER FARNE COSA?
    INVECE DI PRODURRE E ACCANTONARE ACCIAIO CON EVIDENTE SPRECO DI DENARO, PAGATE I DEBITI, PRODUCETE IN VIRTU’ DELLE COMMESSE, EVITANDO DI ACCANTONARE SOLDI CHE PURTROPPO TOLGONO RISORSE A CHI A LAVORATO PER L’ILVA E NON E STATO REMUNERATO DEL LAVORO SVOLTO.
    OPPURE ALTRA SOLUZIONE, CHI HA STUDIATO IL SALVA ILVA, SI AUTO CONFISCANO TUTTI I PROPRI BENI, I LORO STIPENDI MENSILI MISERI CHE SI AGGIRANO TRA EURO 10.000 E 20.000, E SANARE TUTTO.SAREBBE UN GESTO BELLO DA PARTE DEI NOSTRI POLITICI, E UNA VOLTA TANTO IL SACRIFICIO SAREBBE ANCHE DA PARTE LORO.

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