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Martina Franca: Italia Viva e la “richiesta d’ingresso in giunta”. Dove i partiti non entrano Tutto legato all'errore originario in tema di scelta degli assessori

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Di seguito un comunicato diffuso dal gruppo di Italia Viva nel consiglio comunale di Martina Franca:

Il gruppo consiliare di Italia Viva, composto dai consiglieri comunali Maggi e Angelini, lo scorso luglio ha avanzato al Sindaco una richiesta di ingresso in giunta, in considerazione dell’ormai mutata geografia del consiglio comunale, che non può più contare sulla presenza di 11 consiglieri comunali del PD, bensì di soli 6 consiglieri, ma anche in considerazione di svariate e reiterate circostanze in cui la mancata comunicazione tra assessori e consiglieri comunali ha prodotto non poche frizioni in merito ad alcuni provvedimenti amministrativi, nonché all’esecuzione di alcuni atti di indirizzo.
La richiesta è stata riconosciuta da tutta la maggioranza come legittima e si è convenuto di procedere ad un riassetto della giunta subito dopo le elezioni regionali, anche per dare la giusta rappresentanza ad un altro gruppo consiliare, quello dei liberal-democratici, che oggi ne è privo.
Questo era l’accordo sancito verbalmente alla presenza del Sindaco, un accordo che aveva e ha un carattere del tutto costruttivo.
Non abbiamo usato questa motivazione né per uscire dalla maggioranza, né per votare  contro il  bilancio, né per una resa dei conti.
Come da accordi con gli altri consiglieri, abbiamo atteso la fine delle regionali.
A nessuno di noi interessa metter bocca sul nome dell’assessore uscente, ragion per cui la polemica scaturita intorno al nome del Prof. Scialpi sui social nelle ultime ore è, per quel che ci riguarda, priva di qualsiasi fondamento.
Riteniamo che il suo contributo sia stato e possa essere ancora molto prezioso, ma sono scelte che spettano soltanto al suo partito di appartenenza, non certo a noi.
Vincenzo Angelini
Marianna Maggi
Errore: le decisioni riguardanti la giunta comunale, ai sensi di legge, spettano solo al sindaco.

 

Legge 267/2000, articolo 46:

Comma 2. Il sindaco e il presidente della provincia nominano, nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi, i componenti della giunta, tra cui un vicesindaco e un vicepresidente, e ne danno comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva alla elezione.

Comma 3. Entro il termine fissato dallo statuto, il sindaco o il presidente della provincia, sentita la giunta, presenta al consiglio le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato.

Comma 4. Il sindaco e il presidente della provincia possono revocare uno o più assessori, dandone motivata comunicazione al consiglio.

Ovvero: al consiglio comunale spetta solo di ascoltare le decisioni del sindaco. Non di decidere chi fa l’assessore e chi no. Perché, allora, la richiesta di Italia Viva? Perché le nomine degli assessori, da sempre, vengono fatte secondo il criterio della rappresentanza dei gruppi in consiglio comunale. È un errore di sempre. Ma bisognerà pur smettere di sbagliare una buona volta. C’è il carattere costruttivo? Si lasci (tutti) fare il sindaco, in piena autonomia come gli spetta.

 

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