Di seguito un comunicato diffuso da Amnesty International Italia, Medici senza frontiere e Associazione studi giuridici sull’immigrazione:
In una lettera aperta pubblicata sul quotidiano “la Repubblica”, i presidenti di Amnesty International Italia, ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) e Medici Senza Frontiere hanno sollecitato il presidente del Consiglio Matteo Renzi a non chiudere l’Operazione Mare Nostrum e a garantire che l’Italia continui le attività di ricerca e soccorso nel mar Mediterraneo per salvare vite in mare.
Infatti, l’Operazione Triton dell’Unione Europea, il cui avvio è previsto il 1° novembre, non avrà il mandato di svolgere attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, ma di pattugliare i confini marittimi e costituirà una risposta soltanto parziale al problema.
“Poiché oggi non ci sono alternative sicure per cercare protezione internazionale in Europa, la via del mare è l’unica opzione per migliaia di persone, vittime di violenza e torture, persone disabili, donne e bambini. Operazioni di ricerca e soccorso limitate alle acque sotto la giurisdizione italiana metteranno a rischio migliaia di vite, se le aree di mare aperto non saranno pattugliate attivamente” – sottolinea l’appello congiunto di Amnesty International Italia, ASGI e Medici Senza Frontiere.
“Nei suoi interventi, Lei ha affermato che Mare Nostrum è stata una risposta a un’emergenza umanitaria e non sarebbe servita a nulla se non fosse proseguita” – ricordano le tre associazioni, che tuttavia rilevano come le dichiarazioni ufficiali del governo italiano vadano esattamente nella direzione opposta, mettendo a rischio le vite di molti profughi.
“Il rischio di rivedere tragedie come quelle vissute il 3 ottobre 2013 a Lampedusa è molto alto. Non sarà l’arrivo della cattiva stagione a porre fine ai conflitti senza quartiere in Libia, all’instabilità nella regione Saheliana, alla guerra in Siria e alle violenze in Iraq. Non sarà l’inverno a far venir meno il bisogno disperato di fuggire dalla guerra, dalla violenza, dalla persecuzione” – prosegue l’appello congiunto.
“Siamo consapevoli che operazioni come Mare Nostrum non possano essere soluzioni permanenti per i migranti e i rifugiati che si dirigono verso la frontiera marittima europea in cerca di assistenza e protezione. Alla continuazione del soccorso in acque internazionali va infatti affiancata l’istituzione di canali di ingresso legali e sicuri che consentano alle persone in fuga dalle aree di conflitto di poter giungere in Europa dove chiedere protezione, evitando pericolosi viaggi in mare a rischio della vita. Ma perché le operazioni di ricerca e soccorso in mare non vengano ridimensionate, perché non ci siano altre migliaia di uomini, donne e bambini fuggiti da guerre per annegare in mare, resta poco tempo” – concludono le tre organizzazioni.
Per questo motivo, Amnesty International Italia, ASGI e Medici Senza Frontiere hanno sollecitato il presidente del Consiglio a concedere un incontro urgente e a fornire rassicurazioni ufficiali sulla prosecuzione dell’Operazione Mare Nostrum.