Di Evelina Romanelli:
Si è concluso pochi giorni fa il primo biennio formativo a cura della Fondazione MITI Istituto Tecnico Superiore per la Moda, ormai una realtà formativa che va consolidandosi sul territorio. Tra i ragazzi e le ragazze di questo primo corso, una ventina, se ne contano ben 5 che si sono distinti per il loro lavoro apprezzato con il massimo dei voti. Grande soddisfazione ha manifestato Giuseppe Negro (Direttore Generale della FONDAZIONE ITS MITI MODA).
La Fondazione nasce dalla collaborazione con imprese, università, centri di ricerca ed enti locali con la finalità di sviluppare nuove competenze nell’ambito delle nuove tecnologie, dedicate al Made in Italy, includendo Sistema tessile, abbigliamento e calzaturiero. Una mission che richiederà tempo, ma gli attori della Fondazione stanno già lavorando bene visti i recenti risultati. La dirigente, professoressa Anna Maria Gabriella Mele, dice: “L’Istituto valorizza le risorse culturali del territorio, crea un’offerta universitaria e urbana e ha la capacità di coinvolgere gli studenti attivamente. È un percorso di studio che rintraccia nelle radici artigianali della città, caratterizzata da antichi saperi, una felice riscoperta proiettata e collocata in un tempo differente, contemporaneo, che richiede una formazione strutturata. L’ITS offre un percorso che avvia facilmente al lavoro vista la sua formazione e la richiesta delle aziende. Cardinale, al fine di compiere una scelta ragionevole, diventa l’alleanza scuola-famiglia che consenta una corretta analisi delle proprie doti e conseguentemente un orientamento che sia davvero mirato. Per intenderci una personalità creativa e intuitiva è ben spendibile in un liceo così come in un Istituto Tecnico che non solo non ha nulla meno di un liceo, ma consente al discente di proiettarsi fattivamente in ambito lavorativo, grazie anche ai momenti di formazione in azienda e dal percorso mirato che offrono i vari indirizzi nel biennio post diploma. La scuola deve permettere agli alunni di spendere la propria formazione in esperienze, è questo quello che oggi l’ITS fa. Al pari di una qualsiasi università, struttura personale qualificato, specializzato, figure non stereotipate, se vogliamo è il suo punto di forza, ma che variano con una propria individualità, fatta di estro, sono ragazzi poliedrici, formati in relazione ad indagini di mercato e questo, com’è intuibile, consente una immediata collocazione in ambito lavorativo, nel 90% dei casi”.
La realtà scolastica dell’istituto è mutata nel tempo e certamente oggi offre una preparazione a tutto tondo che abbraccia diverse discipline, come emerge dal piano didattico. Ma quante sedi sono supervisionate dalla centrale di Martina Franca? Risponde la vicaria dell’Istituto, la professoressa Lucia Locorotondo che racconta: “Abbiamo al momento una rete di 5 sedi: Martina Franca, Taranto, Casarano, Barletta e Alessano, con differenti percorsi: Modellista Tecnologico Abbigliamento, Modellista Tecnologico Calzaturiero, Tecnico Modellista e Prototipista Abbigliamento Moda Cinema-Spettacolo e Tecnico del Marketing Digitale. L’aspetto indubbiamente più accattivante è come il percorso formativo è strutturato, chi frequenta non è unicamente posto innanzi ad un bagaglio di nozioni da acquisire, ma ha la grande possibilità di toccare con mano quanto apprende grazie al continuum che esiste tra scuola e aziende. Basti pensare che, delle 2000 ore di formazione che articolano i moduli del biennio, 1200 ore sono di teoria e ben 800 ore si trascorrono in azienda, a diretto contatto con le dinamiche lavorative reali che questi giovani cadetti del Made in Italy affronteranno una volta diplomati”.
Un grande progetto quello attuato e presente nella regione Puglia che, per il rilancio del comparto, vede una positiva sinergia di più parti: le province di Taranto e Lecce, Confartigianato Puglia, Confindustria Taranto, Finindustria, Università del Salento, Banca Popolare Pugliese e ITS per la logistica di Taranto. A questi ovviamente si aggiungono gli Enti locali. Proseguiamo con la nostra intervista per capire com’è gestita la Fondazione che ha dato vita all’ITS MITI MODA? Sempre la professoressa Locorotondo ci risponde: “Il tutto è molto strutturato, vi è una giunta formata da rappresentanti dei partecipanti al progetto, le decisioni sono appannaggio del Comitato Tecnico, esperti del settore, questo consente decisioni e programmazioni ponderate”.
Il futuro del corso ITS è dunque in buone mani e sempre in evoluzione, per migliorarne obiettivi ed identità. La docente spiega, concludendo, che sono ancora aperte le iscrizioni per il biennio 2023-2025, due anni, i prossimi, che vedranno grandi cambiamenti per l’ITS MODA, ma che non sveliamo (almeno per il momento), in prospettiva di un consolidamento della riscoperta del Made in Italy su scenari internazionali.