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Chiarelli su atto intimidatorio Confindustria: serve più attenzione dello Stato per la nostra provincia Il deputato interviene anche sul discorso di Napolitano: scontato

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Di seguito alcuni comunicati diffusi dal parlamentare Gianfranco Chiarelli:

L’ennesimo atto intimidatorio ai danni della sede di Confindustria Taranto, avvenuto a brevissima distanza di tempo da un precedente analogo episodio, desta viva preoccupazione e richiede una seria riflessione sulle condizioni di sicurezza del nostro territorio. Come in altre occasioni rilevato occorre intervenire su due direttrici: la prima quella di una concreta pianificazione di interventi a sostegno della ripresa economica, l’altra l’adeguamento delle risorse a disposizione delle Forze dell’Ordine, in termini di strumenti e soprattutto di organico. Da tempo ho richiesto al ministro dell’interno una particolare attenzione per la nostra provincia che, stando ai fatti, tarda purtroppo a realizzarsi. Sarà mia cura in questi giorni sollecitare nuovamente il governo.

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Discorso assolutamente scontato quello del Presidente Napolitano che ha ribadito ciò che da tempo va rinnovando in tutti i suoi interventi. La citazione di alcune lettere di cittadini, nella forma un evidente escamotage comunicativo,  nella sostanza ha certificato una situazione di grave disagio sociale, derivato da una prolungata azione di governi, prima quello tecnico di Monti, poi l’attuale di Letta, che lo stesso Napolitano ha fortemente voluto e sostenuto. Nessuna indicazione circa il ruolo dell’Italia in Europa, nessun riferimento puntuale alla legge elettorale e men che meno a quella della Giustizia. L’alto indice di ascolto registrato è indicatore delle tante aspettative del Popolo italiano, che sicuramente non hanno trovato nel discorso del Presidente le risposte che si attendevano. In compenso gli italiani si sono svegliati il primo giorno dell’anno con una prima raffica di aumenti. Va dato atto a Napolitano di aver risposto con grande senso dello Stato alla chiamata del Parlamento in un momento in cui le divisioni interne alla sinistra, all’indomani delle elezioni politiche, avevano messo in seria crisi le istituzioni repubblicane; oggi però il quadro politico è radicalmente cambiato; definitivamente chiusa la stagione delle larghe intese. Per questo occorre puntare ad un governo di scopo che licenzi le più urgenti riforme, per poi ridare la parola agli elettori. Questo ci attendevamo, e ci attendiamo ancora, da Napolitano.

 


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