A Gioia del Colle non sono andati molto per il sottile, ieri, i cittadini. Protesta contro la Tares e ognuno dei partecipanti alla manifestazione ha portato una busta di mmondizia al municpio, ridotto in breve a una sorta di piccola discarica. Poi c’è stato il corteo, con un sacco di gente, nonostante la pioggia. L’organizzatore della manifestazione, Michele Ventura, ha detto (fonte La Gazzetta del Mezzogiorno): «L’obiettivo di questa civile protesta è stato raggiunto. Di fronte a queste incredibili “cartelle pazze” non si poteva continuare a fare finta di niente, limitandosi alla solita protesta familiare o nel negozio della porta accanto. La città potrebbe essersi risvegliata e dovrebbe aver deciso di smuovere un immobilismo pubblico, altrimenti, come è già avvenuto, tutto cade nel dimenticatoio, senza portare ad alcuna positiva conclusione. Intanto i nostri amministratori sono stati informati che ci sono persone che protestano civilmente, per le strade di Gioia del Colle, anche sotto un violento temporale».
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Ci sarebbe da pubblicare il video di un pezzo di comicità eccezionale: quello in cui Maurizio Crozza-Giorgio Napolitano motiva la sua decisione di nominare dieci saggi, annunciando alla nazione, con “viva e vibrante soddisfazione, che non so che c… fare”.
Non è la stessa cosa. A Martina Franca hanno le idee chiarissime. Però, in maniera certamente sbagliata, a questo blog è venuto in mente che davvero il Comune si sia giocato una carta della disperazione con il conguaglio Tares. L’ultima vicenda di una serie incredibile, per la quale da qui si attende (da 102 giorni) una risposta del sindaco su come è stato fatto quel conto, riguarda appunto il conguaglio Tares. Si sapeva dal 24 ottobre, che sarebbe stato il 16 febbraio, il giorno della scadenza di un conguaglio che sarà, per la gran parte dei contribuenti martinesi, una cosa costosissima. C’è chi si vedrà recapitare cartelle a tre, o quattro, zeri, fra gli imprenditori. Ci sono aumenti percentuali a tre cifre. Insomma siamo a questi livelli.
Solo che le cartelle non sono pronte. I bollettini non sono pronti. Si conosceva, la situazione, dal 24 ottobre. Dice che le novità e il caos nazionale (perché lì di caos ne hanno fatto davvero parecchio e questo è indubitabile) causano la necessità di ricalcolare bene, anche le esenzioni e tutta una serie di storie del genere. Bene, a Martina Franca si fa un rinvio del conguaglio. Ora, è doveroso chiarire che il rinvio del conguaglio non significa che i cittadini pagheranno meno. La cifra sarà sempre la stessa. Il Comune non è pronto; chi deve gestire la riscossione non è pronto. Questa è la realtà delle cose.
E si è deciso di rinviare la scadenza di due mesi e mezzo. Al 30 aprile. Non, per esempio, al 28 febbraio. No. Al 30 aprile. Un favore ai cittadini per far tenere loro qualche soldo in tasca? Forse sul piano temporale, ma sul piano sostanziale no: si tratterà di toglierli dopo (legittimamente), quei soldi dalle tasche. Così, però, si va verso l’ingorgo delle tasse di primavera. Dunque: 30 aprile, conguaglio Tares. Limitiamoci all’imposizione su casa e rifiuti e scopriremo che la nuova Iuc, che tutti gli osservatori definiscono una stangata e che raggruppa Imu (non si paga per la prima casa) Tasi e Tari, ha queste scadenze: Imu, il 16 giugno e il 16 dicembre; Tasi e Tari, decisioni demandate ai Comuni, con almeno due rate semestrali a meno che non si paghi in soluzione unica entro il 16 giugno.
Così, i contribuenti di Martina Franca, solo per casa e rifiuti, tireranno fuori soldi, non pochi soldi, nel giro di un mese e mezzo, almeno due volte. Neanche il tempo di provare a metterli insieme, insomma, che subito andranno ritirati fuori. No, il 30 aprile non è un favore ai cittadini: è che (pensa, certamente sbagliando, questo blog) nel caos della tassazione, una buona parte di confusione, il Comune di Martina Franca, ha saputo farla in proprio. E ora la fa passare come necessità di elaborare meglio esenzioni ecc. Sì, questo blog sbaglia, ma ha proprio l’impressione che si sia ai livelli di Crozza-Napolitano che annuncia “con viva e vibrante soddisfazione che non so che c… fare”. Ma sì, “rubiamolo” quel video (fonte: Rai) e pubblichiamolo. (agostino quero)