Approvato all’unanimità l’emendamento. Era stato proposto dalle opposizioni nei giorni scorsi e la maggioranza non lo aveca (assurdamente) fatto passare. Con l’opportuno dietrofront M5S-Lega si dà il via libera al contrasto al revenge porno. Diventa il terzo comma dell’articolo 623 del codice penale, segue quello sullo stalking. In pratica, chi diffonde o usa in qualsiasi modo immagini pornografiche senza il consenso di chi in quelle immagini compare, va in galera. Da uno a sei anni.
In Italia, la turpe pratica di diffondere immagini hard aveva anche portato a un suicidio, quello di Tiziano la Cantone. Il provvedimento odierno è un bell’atto di civiltà.