Il primo treno dalla stazione di Martina Franca nei giorni feriali parte alle 4,42. È diesel e viene acceso un’ora e mezza prima. Diesel sono anche gli altri ad eccezione di uno elettrico. Dunque dalla notte fonda, pressoché ogni giorno, emissioni di fumi di scarico e di rumori. Accade, del resto, da decenni. Senonché decine di famiglie residenti nei pressi della stazione non ne possono più, benché le loro case siano costruite con tutti gli accorgimenti per abbattere l’inquinamento acustico. Il rumore è veramente insopportabile a notte fonda soprattutto (i tappi per le orecchie sono articoli molto in voga presso quelle famiglie) e c’è chi trascorre le notti in balcone ad imprecare o misurare i livelli del rumore.
Figurarsi quando gli si aggiunge quello dei mezzi meccanici in caso di lavori, sempre di notte, nello scalo. Tutto ciò, dalle prime ore del mattino, è un aggravio perché la stazione ferroviaria si trova tra una scuola ed un asilo nido, ovvero recettori sensibili secondo la normativa in vigore: plessi la cui presenza obbliga ad abbattere i rumori e fumi di scarico. Ma non si abbatte niente.
La protesta di decine di famiglie va avanti da sette mesi ormai ed è consistita finora in chiamate a carabinieri e polizia locale, con sopralluoghi conseguenti, è consistita in proteste notturne di qualcuno andato proprio alla stazione a dire agli operatori che vivere così è impossibile, è consistita anche nel coinvolgimento di sindaco e vari altri amministratori pubblici ai più diversi livelli, nell’effettuazione a proprie spese di una costosa perizia fonometrica da cui emerge lo sforamento dei limiti e, da ultimo, in una recentissima diffida inviata per conto di 29 firmatari dagli avvocati Vito Cito e Francesco Ricci. Diffida inviata a chiunque abbia potere o competenza nella questione, a partire dalle ferrovie sud est. Entro un mese i rumori e l’inquinamento da fumi di scarico dei motori deve finire altrimenti sarà richiesto un provvedimento d’urgenza. Anche una corposa corrispondenza con Fse ha caratterizzato questi mesi ed è per esempio clamorosa l’ammissione da parte della compagnia ferroviaria riguardo alla mancata installazione di barriere antirumore.
Da cosa è causato tutto ciò: dal fatto che la stazione di Martina Franca è piena di treni alimentati a gasolio parcheggiati la notte e che di fatto, all’inaugurazione del treno elettrico arrivato mesi fa, non è seguito un massiccio ricorso ai treni, appunto, elettrici. Almeno per la Martina Franca-Putignano, visto che i collegamenti con Lecce e Taranto sono ancora senza elettrificazione della linea. Stanno per arrivare alle Fse undici convogli elettrici ed attendersi un impiego adeguato per la linea riguardante Martina Franca è il minimo. Comunque andrà ideata ed attuata una soluzione perché il provvedimento d’urgenza rischia di essere incombente.