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Ceglie Messapica, arrestato 27enne. Accusa: violenza sessuale su due minorenni Stando alla denuncia delle ragazze, andava avanti da tre anni

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Di seguito un comunicato dei carabinieri:
I Carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere nei confronti di E.R., un operaio 27enne marocchino con precedenti di polizia per furto, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di accertare che l’uomo, stabilmente domiciliato ed integrato nel centro messapico, si è reso protagonista – dal 2014 al luglio 2017 – di atti di libidine e palpeggiamenti nei confronti di due ragazzine poco meno che diciottenni, che frequentavano la sua stessa comitiva.

E’ successo poi che le due minorenni, evidentemente considerate alla stregua di un giocattolo cui poterne disporne in esclusiva, siano state fatte oggetto anche di ripetuti atti persecutori (molestie, aggressioni verbali e strattonamenti) unitamente ai rispettivi giovani fidanzatini, coi quali avevano comunque iniziato delle stabili frequentazioni sentimentali, quasi fossero responsabili questi di avergli sottratto l’oggetto delle sue perversioni.

Allorquando le ragazze hanno poi trovato il coraggio di confidarsi con qualcuno al di fuori della cerchia delle persone coinvolte, la vicenda è arrivata a conoscenza dei Carabinieri che hanno poi individuato le vittime e, conseguentemente, raccolto le loro denunce.

Il provvedimento di custodia cautelare è stato firmato dal Giudice per le indagini preliminari, Dott.ssa Paola LIACI, su richiesta del Sost. Proc. Dott. Luca MICELI, della Procura di Brindisi.

L’uomo, quindi, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Brindisi.

Quello conseguito dai Carabinieri di Ceglie Messapica è l’ennesima testimonianza di quanto sia costante la vicinanza alla cittadinanza, se anche si pensasse che problematiche come quelle in argomento sono già di per se stesse difficilmente affrontabili con lo specchio della propria coscienza. Finanche a farsene una colpa. La fiducia che le vittime hanno riposto nelle istituzioni, e nell’Arma dei Carabinieri in particolare, assume per questo un significato ancora maggiore”.

“L’occasione è propizia, invece, per ricordare il Numero telefonico gratuito antiviolenza e stalking 1522, attivo su tutto il territorio nazionale, istituito dal Ministero per le Pari Opportunità per fornire una risposta ed un aiuto da parte delle istituzioni a tutte le donne che subiscono violenze e abusi, o hanno bisogno di un supporto a causa di condizioni di disagio. Il servizio può fornire un primo supporto specialistico di accoglienza ed assistenza psicologica e giuridica e di indirizzo verso le strutture pubbliche e private presenti sul territorio: centri antiviolenza, forze dell’ordine, strutture sanitarie”.

“La violenza nei confronti delle donne è un male che purtroppo non conosce confini, prescinde da cultura, ceto, strutture sociali, colpisce le società avanzate e quelle meno progredite e, come in questo caso, anche donne in giovane età. Il nostro paese non è immune da questo male, che si consuma nella maggior parte dei casi all’interno della cerchia delle persone vicine alla vittima”. “La finalità della nostra vicinanza alla cittadinanza, anche in questo campo, è quello di far emergere il sommerso che, purtroppo, è ancora vasto in questa dolorosa materia”.


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