Una insegnante di Taranto, 62 anni, ha ricevuto l’email con la destinazione. Deve andare ad Ascoli Piceno. Deve accettare entro mezzanotte dell’11 settembre. Qualora non accettasse, sarebbe esclusa dalle graduatorie. Quello della docente pugliese è forse il caso più clamoroso in ambito nazionale, fra le migliaia che interessano gli insegnanti precari alle prese con il progetto Buona scuola del governo. Il caso dell’insegnante tarantina è stato denunciato, in un’intervista radiofonica, dalla presidente del comitati insegnanti precari, Elena La Gioia.
La donna, in età ormai di pensione, per non finire da precaria, o addirittura da estromessa, dovrà accettare il trasferimento a cinquecento chilometri di distanza. Buona scuola.
Povera professoressa, per evitarle di insegnare a 500 Km. da Taranto facciamo trasferire 200 alunni di Ascoli Piceno a Taranto così non si deve spostare. E’ finita la pacchia per i prof. che vogliono insegnare alla scuola più vicina la propria abitazione, non è colpa di Renzi se ci sono più alunni al nord che al sud. E per finire non lo prescrive il medico che bisogna fare per forza i professori, chi è davvero spinto per la passione per questo lavoro accetta ogni luogo di lavoro.
N.B. Io sono stato mandato ad insegnare in Emilia a 700 Km. da casa è ho 40 anni.
Grazie per il suo intervento. Qual è la sua città? Inoltre (sarà certamente per via di qualche diavoleria automatica) siamo certi del fatto che quella congiunzione, in coda al suo intervento, sia stata indipendente dalla sua volontà, per come è venuta fuori. (agostino quero)
Caro Claudio, sono 15 anni che faccio di media 100 km al giorno per fare il mio lavoro con passione ed onestà, essendo mancata sul posto di lavoro, solo per motivi di salute e per non più di una decina di giorni complessivi, spalmati in quei 15 anni, con due figli da seguire. E sarei disposta a raggiungere la città nella quale sono stata immessa in ruolo, pur con grandi sacrifici economici e lasciando una persona anziana bisognosa del mio aiuto, se non fosse che nella mia provincia sono disponibili ad oggi 28 cattedre sul sostegno che saranno date a supplenza annuale, cosa che accade ogni anno. Gli alunni di Ascoli possono rimanere tranquillamente nella loro scuola, avendo come insegnanti persone che vivono più vicino e che sarebbero ben contente di sostituirmi perché, per opera del di un meccanismo perverso, messo in atto con approssimazione e scarsa competenza, magari sono state spedite a 500 km di distanza.
Inoltre il nostro lavoro, per essere proficuo, deve essere svolto con la massima serenità, e tu lo sai, visto che da quello che si capisce dal tuo commento, lo svolgi anche tu. Spero e ti auguro di svolgerlo senza troppi disagi. Ti saluto.