Di seguito un comunicato diffuso dal politecnico di Bari:
Da Bari, un contributo importante agli studi sui neutrini. Dopo il risultato tanto atteso – la dimostrazione, oltre ogni ragionevole dubbio, dei meccanismi di trasformazione delle affascinanti particelle subatomiche che pervadono l’universo – gli scienziati impegnati su questo fronte si preparano già per la fase successiva delle ricerche. La conferma della capacità di mutazione dei neutrini, dimostrata con l’esperimento internazionale “T2K”, apre le porte a scenari estremamente interessanti nel campo della fisica dei neutrini e per lo sviluppo di applicazioni pratiche.
«E’ un riconoscimento importantissimo alla qualità della nostra ricerca» spiega Vincenzo Berardi, professore associato di Fisica sperimentale del Politecnico di Bari, dipartimento interateneo di Fisica “Michelangelo Merlin”, il quale fa parte del gruppo italiano di ricerca che ha partecipato all’esperimento, condotto in Giappone. Acronimo di “Tokai to Kamioka”, T2k ha infatti ricevuto, lo scorso 9 novembre a Mountain View, in California, il prestigioso Breaktrhough Prize for Fundamental Physics “for the role in the discovery and study of neutrino oscillations” (http://breakthroughprize.org/).
«Questo è un anno eccezionale per la fisica dei neutrini e ciò costituisce una forte motivazione per continuare il nostro lavoro» aggiunge Berardi, unico universitario nel gruppo dei baresi coinvolti in T2k, che mobilita complessivamente oltre 500 studiosi, provenienti da 59 istituti di ricerca in 11 paesi del mondo. Il Breaktrhough Prize per il T2K, infatti, segue a breve distanza il Premio Nobel, assegnato precedentemente per la scoperta delle oscillazioni dei neutrini ad Art McDonald e Takaaki Kajita.
Nell’esperimento T2K, un fascio di neutrini muonici viene prodotto a Kamioka, sulla costa orientale giapponese e inviato a 295 chilometri di distanza, fin quasi sula costa occidentale, nella miniera di Kamioka dove viene intercettato dal gigantesco rivelatore (50.000 tonnellate) “Super-Kamiokande” (nella foto allegata).
Il team barese che vi partecipa è coordinato da Maria Gabriella Catanesi, della sede locale dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Ne fanno parte altri due ricercatori dell’Infn, Emilio Radicioni e Lorenzo Magaletti, quest’ultimo vincitore, di recente, del premio Bruno Rossi come migliore tesi di dottorato italiana nel campo della fisica astroparticellare ed una dottoranda di ricerca dell’Università di Bari, Rosaria Annalisa Intonti.
Il Breaktrhough Prize è stato istituito nel 2012 dall’omonima fondazione, della quale fanno parte, tra gli altri, il “papà” di Google, Sergey Brin e quello di Facebook, Mark Zuckerberg. La fondazione Breaktrhough distribuisce premi da 3 milioni di dollari agli scienziati che si sono distinti per le loro scoperte. Quest’anno sono stati assegnati premi per un totale di 22 milioni di dollari. La cerimonia è stata presentata da Seth MacFarlane; sul palco si sono viste diverse celebrità, tra cui Lana Del Rey, Russell Crowe, Hilary Swank e Pharrell Williams.
(foto: Kamiokande detector)