Ancora un giorno di protesta per gli autotrasportatori. E sarà così fino a quando non spunterà fuori una concreta garanzia sui pagamenti. Il siderurgico di Taranto è di fatto bloccato con il presidio di centinaia di tir davanti al varco imprese dell’impianto. Continuano a stazionare nella rada di mar Grande le navi, una decina, cariche di materie prime, che al siderurgico non arriveranno se non prima, anche in questo caso, di garanzie sui pagamenti.
Cruciale, a questo proposito, il percorso politico del decreto varato alla vigilia di Natale. Si lavora agli emendamenti e la riunione delle commissioni Ambiente e Industria con il governo, prevista in giornata, chiarirà molti aspetti. Per le aziende dell’indotto è fondamentale comparire, nell’emendamento, quali aziende strategiche. Così sarebbero salvati i crediti. Al momento, di salvato non c’è nulla.
Intanto il custode giudiziario lancia un allarme: bisogna procedere urgentemente ai lavori di risanamento ambientale, a rischio la falda.