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Covid, Gimbe: in Puglia contagi e ricoveri in calo Lecce e Bat le province con l'incidenza più alta

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Di Francesco Santoro

Calano per la seconda settimana di fila i contagi (-46,9 per cento) e aumentano gli attualmente positivi per 100mila abitanti (sono 3.304). In leggera discesa i ricoveri: in area medica le ospedalizzazioni passano dal 24,8 al 24,7 per cento mentre la percentuale di occupazione dei posti letto in Rianimazione scende dal 13,3 al 12,3 per cento. Le province più colpite dal virus sono Lecce e Barletta-Andria-Trani: rispettivamente con 1.294 e 1.261 nuovi positivi ogni 100mila residenti superano Foggia (1.260), Brindisi (1.227), Bari (1.213) e Taranto che ha l’incidenza più bassa (1.122). È il quadro decisamente più confortante che emerge dal report della Fondazione Gimbe sull’andamento dell’epidemia da Covid-19 in Puglia, anche se l’organismo indipendente invita alla prudenza. «Questi numeri – spiega il presidente Nino Cartabellotta – dimostrano» che in Italia «la diminuzione dei casi consegue in parte alla riduzione del numero dei tamponi e in parte ad una minor circolazione del virus che, tuttavia, rimane ancora molto elevata».

Vaccinazioni 

La campagna di protezione dal coronavirus procede a gonfie vele con numeri che confermano la regione degli ulivi al primo posto in Italia per livello di copertura vaccinale. Stando all’analisi condotta dalla fondazione, l’83,9 per cento della popolazione ha effettuato due dosi e il 3,9 per cento una. Puglia da primato anche per quanto concerne le inoculazioni ai bambini dai 5 agli 11 anni: il 26,5 per cento ha completato il ciclo e il 23,3 per cento ha fatto solo una iniezione. Il tasso di copertura delle terze dosi, invece, supera l’80 per cento, valore oltre la media nazionale (79,6 per cento).

Validità del green pass

Gimbe sostiene che il green pass non deve avere una durata illimitata: «In altre parole – spiega Cartabellotta– è impossibile allineare la durata dell’estensione del green pass all’efficacia della terza dose, perché quella sul contagio ha una durata troppo breve e quella sulla malattia grave a lungo termine non è nota. D’altro canto, come già ribadito dall’Ema, a oggi non ci sono evidenze scientifiche per supportare la somministrazione di una quarta dose nella popolazione generale – che andrebbe a definire la nuova scadenza del certificato verde –  ma non si può nemmeno escludere che possa essere necessaria in futuro. Ecco perché l’utilità del green pass va oggi rivalutato secondo una prospettiva differente». In sostanza, stando almeno alle «attuali evidenze scientifiche non è possibile definire una scadenza per il super green pass condizionata dall’efficacia del booster e nemmeno escludere la necessità di una quarta dose. Qualunque decisione politica dovrà essere rivalutata nel tempo in base all’emergere di nuove evidenze, ma bisogna comunque fissare una precisa scadenza» del pass verde.


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