Il sistema industriale tarantino ha subìto un altro colpo, negli ultimi giorni, con l’addio da parte di Ferretti. Il gruppo romagnolo di costruzione di scafi di lusso abbandona il territorio ionico a causa di lentezze burocratiche che hanno bloccato le prospettive di sviluppo. Numerose prese di posizione, da parte di organizzazioni degli industriali e dei lavoratori.
Intanto l’avvio del commissariamento di Acciaierie d’Italia lascia irrisolto per ora un problema-chiave: quello dell’indotto. Le aziende vantano, o meglio lamentano, crediti non riscossi per complessivi 140 milioni di euro circa. Il vertice indetto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy in materia di prospettive di pagamento di questo debito nei confronti delle aziende non ha dato esito positivo: non ci sono concrete garanzie per i crediti vantati dalle aziende dell’indotto ex Ilva.
Da domani stop alle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. Avvio delle procedure per il licenziamento collettivo qualora non ci siano garanzie entro il 6 marzo. Licenziamento collettivo da parte di tutte le imprese dell’indotto del siderurgico tarantino significa migliaia di lavoratori.
Stabilito dalle aziende aderenti ad Aigi.