
Di seguito il comunicato:
Il Premio di giornalismo narrativo Alessandro Leogrande è un percorso che si svolge da settembre ad aprile di ogni anno con il coinvolgimento diretto dei presìdi e delle scuole pugliesi. I libri selezionati dai candidati dell’edizione precedente vanno a comporre una rosa di cinque titoli, e vengono spediti ai presìdi di tutt’Italia e alle scuole partecipanti al progetto “Raccontami il giornalismo”.
Hanno aderito al Premio cinquanta presìdi e venti scuole provenienti da tutto il territorio pugliese che, nell’arco di questi mesi, hanno letto i testi e partecipato alla votazione, accordando le singole preferenze: i primi assegnano il “Premio Alessandro Leogrande”, i secondi il “Premio Raccontami il giornalismo”.
Gli istituti scolastici che hanno partecipato al voto, dopo aver seguito una masterclass sul giornalismo narrativo, a cura di Annalisa Camilli, hanno prodotto un’inchiesta/reportage narrativo che la stessa reporter ha valutato decretandone il lavoro migliore, e che scopriremo nel corso della serata di premiazione.
Anche quest’anno centinaia di studenti hanno incontrato da remoto tutti gli autori e le autrici dei cinque libri in concorso, e si sono confrontati in gruppi di lettura interscolastici.
Il Premio è ideato e organizzato dall’Associazione Presìdi del libro con il sostegno della Regione Puglia e di Edison Next, con lo scopo di tenere viva la passione e il ricordo di Alessandro Leogrande, giornalista e scrittore prematuramente scomparso, che ha dedicato gran parte del suo lavoro proprio ad occuparsi di temi civili ambientali e sociali, legati al territorio che lo ha visto nascere, la città di Taranto appunto, per poi estendere lo sguardo dall’Africa ai Balcani, fino ad abbracciare il mondo intero.
Si riportano di seguito le cinque brevi sinossi dei titoli in gara, elencati in ordine alfabetico dei nomi dei candidati.
Pomodori Rosso Sangue di Diletta Bellotti (Nottetempo 2024)
Con un titolo che provoca non a caso disgusto, il libro è la dura testimonianza del lavoro nei campi di pomodoro, il frutto apparentemente più genuino e rappresentativo del nostro Mezzogiorno ma oggetto di sfruttamento che nasconde la disumanizzazione dei lavoratori privati dei loro diritti.
Si può si deve. L’ufficiale democratico che ha sfidato l’infedeltà di Stato (Pigreco 2024) di Mario Ciancarella
La storia che racconta il capitano pilota Mario Ciancarella non è solo l’autobiografia dell’unico caso mai esistito di falsa radiazione dall’Aeronautica con la firma falsa dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini ma è una storia ancora oggi irrisolta che, riportandoci alla strage di Ustica, riguarda tutti noi e fa ancora riflettere.
Sottocorteccia di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani (People 2024)
Il climate novel che ci aiuta a guardare il disastro ambientale da un’altra prospettiva (quella scientifica e antropologica) per provare a fare luce sul futuro del pianeta.
Dalla stessa parte mi troverai di Valentina Mira (SEM 2024)
A partire dalla violenza con cui nasce Roma, la città di latte della lupa e del sangue degli anni di piombo, l’autrice racconta una storia d’amore che inciampa sopra il filo della felicità ma la cui cicatrice sanguina ancora.
Lo statuto delle lavoratrici di Irene Soave (Bompiani 2024)
Il libro è un’analisi lucida sul sentimento collettivo nei confronti del lavoro, l’importanza del tempo nella giornata lavorativa, prima del Covid e in un futuro possibile.