Due arresti, e non sono i primi, per l’assassinio di Enzo Albanese, l’uomo di origine pugliese ucciso il 3 maggio a Natal, in Brasile. Dopo il faccendiere romano Pietro Ladogana, arrestato all’aeroporto romano di Fiumicino quattro giorni fa, oggi la polizia brasiliana ha arrestato la moglie di Ladogana, Tamara, e un poliziotto ritenuto l’esecutivo materiale dell’assassinio. Una rete criminale, capeggiata da Ladogana, sarebbe dietro l’assassinio di Albanese il quale, secondo gli inquirenti, capita la reale natura dell’organizzazione ne aveva denunciato gli aspetti criminali. Sequestrati, nell’operazione, anche 145mila euro in contanti e cinque auto di lusso, fra cui una Toyota Corolla come quella con cui i sicari si sono allontanati dopo aver ucciso Albanese.
Pietro Ladogana, considerato il mandante dell’omicidio, stando alla polizia brasiliana era a capo di una organizzazione che amministrava almeno 10 imprese di facciata, dislocate in varie città, e utilizzate principalmente per l’attività di riciclaggio di denaro sporco.
