Il racconto di più di mille partite di calcio, di vittorie di campionati e retrocessioni. I risultati elettorali, locali o legati alla situazione politica generale. Le vicende della cultura. I dischi mandati in onda su richiesta di qualcuno per fare colpo su qualcun altro, e in questi casi si era davvero agli albori. oggi c’è internet, il mixer digitale, il cd, il tempo reale e la radio che va pure sul web. I quarant’anni di Puntoradio, che si festeggiano stasera a Martina Franca (djset dalle 21,30 nella villa Carmine) sono quarant’anni di “accompagnamento” di una vita territoriale, quella della valle d’Itria con sguardo allargato sulla Puglia e, nei casi eccezionali, anche con affaccio nazionale, senza mai farsi trovare impreparati. Si festeggiano solo questi quarant’anni? Non esattamente: quel 1976, con l’intuizione di Agostino Casavola che diede il via al nuovo sistema dell’emittenza locale evolutosi nel tempo da Radio Martina 2000 a Radio Farfalla e poi, dunque, a Puntoradio, quel 1976 si diceva, fu un anno storico per l’Italia e l’emittenza italiana. Ciò che ha originato i telecomandi con mille canali, il satellitare, la tv digitale, eccetera eccetera. Prima del 1976, tutto ciò che non fosse trasmesso dalla Rai era considerato pirata. Illegale. Poi, il 28 luglio 1976, la Cassazione sentenziò che per l’emittenza locale, era possibile andare in onda. E le radio divennero, da pirata, radio libere. Iniziò una nuova storia d’Italia. E Puntoradio iniziò la sua, di storia, proprio in quei giorni del 1976. Non sono “solo” gli ultimi quaranta anni, dunque, quelli che si celebrano stasera. Che valgono per la località di Martina Franca e chissà quante altre, disseminate nel Paese.
