A poche settimane dall’uscita dell’ultima raccolta di poesie di Bonifacio Vincenzi, Le bambine di Carroll (LietoColle), tantissime sono le recensioni uscite che ne sottolineano il valore.
“Nella nuova opera poetica di Bonifacio Vincenzi, Le bambine di Carroll , – scrive la scrittrice padovana Lucia Gaddo Zanovello – sono numerosi i versi che trovo memorabili. Questo perché essi sono suggestivi di riflessioni utili a soffermarsi ancora una volta sulle questioni fondamentali dei processi d’identificazione e di riconoscimento di sé e degli altri, sul fine ultimo dell’esistere e sulle inquietanti domande da porre al mistero della vita e della morte.”
Per l’intellettuale napoletano Antonio Spagnuolo, invece, la silloge di Vincenzi è “una raccolta serrata , ricca di contenuti , con qualche spunto filosofico che illumina alcuni passaggi. Le figure si inseguono con colori variegati e sorprendenti. Il suo è un verso secco che rincorre il ritmo senza riuscire a fermarlo. “
Molto bella e significativa la vision e della scrittrice vicentina Cinzia Ceriani che così si esprime:
“ Anelare alla vita; la concezione della realtà che si fa poesia, senza censure, ma semplicemente attraverso concetti racchiusi, custoditi e appena velati da metafore; una realtà che inizia a dipanarsi davanti agli occhi delle persone attente che chiedono a Dio il perché. Il perché di ciò che vedono e sentono, di ciò che percepiscono, della malinconia del vivere e del desiderio di un qualcosa che possa finalmente riempire l’anima, nel bene o nel male. Si legge d’un fiato la breve ma intensa raccolta poetica di Bonifacio Vincenzi, poeta calabrese autore di numerose pubblicazioni, liriche e narrative…”
Concludiamo questa brevissima carrellata con ciò che ha scritto il presidente dell’Istituto Culturale della Calabria Oreste Bellini:
“ Incontro immediato con un’atmosfera che chiamiamo “ Vita”, dimensione in movimento, visibile e concreta , calda e avvolgente, evanescente. Ritmo trascinante che colora il pensiero , la riflessione ora chiara ora ermetica, ora abbagliante ora sfocata. Nessuna certezza ma movimento , movimento e ancora movimento. Sospensione tra soggettività e universalità ma vitale nutrice del tempo di ognuno di noi, sospensione di unità di spazio, di tempo, di relazioni, di fantasie, di esperienze. Bonifacio Vincenzi ferma e porge a tutti noi le caratteristiche di un mondo interno , ci sussurra la dimensione muta e senza senso comprensibile della storia , rappresenta, in modo pacato proprio di chi ha saggezza maturata e mutuata dall’esperienza, il rapporto profondo della e sulla natura umana, sulla sua mistica bellezza e sul dinamico e inarrestabile senso in un continuo movimento.”
Sono solo alcuni dei tantissimi contributi critici su questa raccolta che per gli appassionati di poesia non potrà mancare nelle letture estive sotto l’ombrellone.
LietoColle:
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