Abbiamo raccontato la vicenda del matrimonio indiano, dei preparativi. Bene: oggi il via. Per tre giorni, la festa per il matrimonio (in realtà già avvenuto, il 25 agosto a Londra) della terzogenita del magnate del ferro Pramod Agarwal. Ci andrà anche il sindaco di Fasano, da privato cittadino: ieri Lello Di Bari ha incontrato il padre della sposa che lo ha nuovamente invitato e insomma, un rifiuto sarebbe stato scortese. Si dice: Di Bari metterà il fiocco giallo, quello per la liberazione dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Già, che incrocio pazzesco: qua loro festeggiano, là due nostri connazionali sono in quella situazione, e uno di loro perfino in ospedale. Non sono escluse proteste, nella zona prossima a quella del matrimonio indiano. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato dei preparativi, di ciò che si mangerà, molto anche in termini di tradizione pugliese; di quanta gente ci lavorerà; degli 800 invitati; del maltempo. Eccetera. Oggi vediamo come viene visto, questo matrimonio indiano, da un organo di stampa nazionale. La Stampa, appunto. Di seguito l’articolo di Pierangelo Sapegno. Con la raccomandazione per i nostri lettori, di consultare l’autorevolissimo quotidiano torinese, e con l’indicazione del link al quale trovare l’articolo di Sapegno (http://www.lastampa.it/2014/09/03/italia/cronache/elefanti-vip-e-polemiche-in-puglia-le-nozze-kolossal-di-due-rampolli-indiani):
Il mondo è diventato così piccolo che a Savelletri di Fasano, in una contrada che si chiama Pettolecchia, c’è una coda di Tir come se fossimo a New York, una ad andare e un’altra a venire.
Fanno un polverone che copre il cielo. Fra la terra rossa e gli ulivi vista mare, sono spuntati due immensi capannoni, con una folla di operai che parla tutte le lingue della Terra e questo viavai di gente che non finisce più: bisogna fare in fretta perché da oggi cominciano le feste per il matrimonio di Ritika Agarwal, figlia del più grande magnate indiano del ferro, e Rohan Mehta, erede di una importante casa di moda, che dureranno fino al 6 settembre e che in questo posticino con i muri a secco e gli alberi sperduti sull’orizzonte, a 40 chilometri da Brindisi, hanno portato oltre al 20 per cento del Pil indiano tutto insieme in un colpo solo, artisti, cantanti, ballerini, domatori ed elefanti, giornalisti e polemiche.
Così, pure l’aeroporto Antonio Papola è diventato troppo piccolo per il mondo: appena ieri pomeriggio sono atterrati venti jet privati, dall’Inghilterra e da New Dehli.
Hanno cominciato a far scendere gli 800 ospiti della festa, assieme al loro seguito: 700 guardie del corpo, 100 hostess più altri 200 lavoratori, fra cui un esercito di sarte, per la bisogna. Ritika e Rohan, invece, sono già arrivati, nascosti in uno di questi resort sulla costa, fra gli ulivi e il profumo del mare. Ma loro li verranno a prendere gli elefanti, per portarli in giro.
Il papà di lei, Pramod Agarwal, non ha badato a spese: dieci milioni di dollari, se bastano. Tra i fuochi d’artificio e le pedane miracolose immerse nell’acqua, gli effetti speciali sembrano quasi smarrirsi in questi imponenti palcoscenici disseminati fra i resort di lusso dove si svolgeranno le celebrazioni, da Borgo Egnazia e San Domenico a Cala Masciola Beach, improvvisamente catapultati al centro del mondo, con chilometri e chilometri di sete appese sui percorsi e migliaia di petali di rose sparsi dalle hostess lungo il tragitto.
Ci sarà la musica con Shakira e i Gotan Project, ci saranno spettacoli in maschera e atleti del nuoto sincronizzato, grandi atmosfere e grandi mangiate, un po’ d’India, ma molta Puglia soprattutto, mozzarelle di bufala, orecchiette, cicatelli e pure il caciocavallo. Ai fornai è stato chiesto di preparare tremila panini al giorno.
Gli chef italiani invece dovranno cucinare la bellezza di diecimila pasti. Sono quasi tutti di questi parti, Peppe Zullo, Pietro Zito e Antonella Ricci, se si esclude Mauro Uliassi che è sceso da Senigallia. Anche il vino è pugliese: fiumi di Negroamaro. E sono pugliesi pure i due marò prigionieri in India, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due fucilieri del Battaglione San Marco di stanza a Brindisi.
Anche per questo centinaia di mail sono arrivate al sindaco, Lello Di Bari: fateli sposare dappertutto, ma non in Puglia. Gli ha scritto anche l’ammiraglio Giuseppe Nardini, sollecitando lui e tutti gli abitanti di Fasano a «indossare il fiocco giallo durante le celebrazioni», per far capire agli ospiti quello che pensano gli italiani.
Il sindaco, che in verità ha già le sue grane, visto che è stato sospeso dalla legge Severino per una storia d’abuso di ufficio, all’inizio diceva che se lo invitavano ci sarebbe andato. Poi, quando l’hanno invitato, ha preferito di no. Ma per la legge Severino, non per il resto: «Queste polemiche sono assurde. Un sindaco non ha la facoltà di impedire un matrimonio». Il fiocco giallo, comunque, dice che lo metterà lo stesso. Poi, aggiunge, queste feste portano solo pubblicità positiva, «fanno bene alla nostra terra».
La verità è che forse gli dispiace di non poterci andare. Lui è l’unico che l’invito l’ha ricevuto davvero. Lo fa vedere: un libro, con la copertina in oro. Le pagine sono a fisarmonica e raccontano i dettagli di ogni giorno. Aprendolo, viene fuori un albero di ulivo. Perché tutto, in questo matrimonio, è un effetto speciale, che mette insieme due mondi lontani.
L’unico inconveniente viene dal tempo: sono previste nuvole nere e pioggia, una maledizione per una festa affacciata sul mare e costata così tanto. Anche il cielo fa parte del mondo.