Il caos nel Pd pugliese si è concretizzato nell’autosospensione del coordinatore della segreteria. Giovanni Procacci, dopo una iniziale dichiarazione che lasciava intendere la sua volontà di non farl, oggi pomeriggio si è autosospeso. La durissima presa di posizione nei suoi confronti da parte di Guglielmo Minervini, candidato alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione, ha portato Procacci al passo indietro. Ad originare il terremoto ci sono le notizie riguardanti un’indagine della Guardia di finanza, in merito a concorsi dell’università di Bari. Uno dei quali concorsi, risalente al 2009, vinto da Pasquale Procacci (non risulta indagato) figlio di Giovanni.
Minervini aveva detto che lui e i suoi sostenitori si sarebbero sospesi dal partito se Giovanni Procacci non avesse lasciato l’incarico di coordinatore o se Michele Emiliano, segretario regionale (nonché sfidante di Minervini e Dario Stefàno alle primarie) gli avesse consentito di continuare a farlo. Procacci aveva detto che, non essendoci alcunché di illegittimo, tutta la vicenda era da considerarsi assurda.