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Foggia: Giornata internazionale del disabile, tanti partecipanti al circolo schermistico dauno e alla piscina comunale L'espressione forte di voler essere se stessi, dietro il gesto di un non vedente che gioca allo show down o il canestro di un ragazzo in carrozzina

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Di seguito un comunicato degli organizzatori:

Dietro il gesto di un non vedente che gioca allo show down, dietro il canestro fatto da un ragazzo in carrozzina, dietro ogni sport praticato da una persona con disabilità c’è l’espressione forte di voler essere se stessi.

Questo il risultato migliore a cui punta la Giornata internazionale del disabile svoltasi al Circolo Schermistico Dauno e alla Piscina Comunale – gestione Pentotary di Foggia.

Una giornata che ha messo al centro lo sport come strumento di inclusione, di recupero sociale e di autostima. Una giornata che a Foggia ha coinvolto tantissimi ragazzi delle scuole che hanno avuto la possibilità di provare a praticare diverse discipline: basket in carrozzina, show down, nuoto, basket, tiro a segno, scherma, boccia e atletica leggera.

“Oggi abbiamo la dimostrazione che lo sport può essere davvero per tutti”, ha affermato Renato Martino, vice presidente CIP Puglia, che ha aperto i lavori a cui hanno preso parte tutti gli esponenti delle federazioni sportive e del mondo politico locale e regionale. Tra i presentiRoberto Passaro, dell’osservatorio del sistema sportivo della Regione Puglia; Sergio Cangelli, assessore allo Sport del Comune di Foggia eLuigi Miranda, presidente del Consiglio Comunale di Foggia.

Durante la mattinata sono state consegnate attrezzature specialistiche – come il tavolo per lo show down e le pedane per la scherma in carrozzina – che consentono la pratica di diverse discipline e la promozione delle stesse. Questo grazie al progetto “Sport e Salute”, voluto dall’assessorato alla Salute insieme all’assessorato allo Sport della Regione Puglia che hanno stanziato 450mila euro per sostenere sette progetti, per la durata di 12 mesi, presentati dalle federazioni sportive, olimpiche e paralimpiche, che praticano lo sport a livello regionale.

“Grazie alle attrezzature possiamo avvicinare il più possibile all’attività sportiva le persone con disabilità e questo permette l’inclusione, il recupero sociale”, ha affermato soddisfatto Giuseppe Pinto, presidente CIP Puglia.

“Quest’anno trasformeremo il significato dell’acronimo FISDIR da Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale diventerà Federazione Italiana Sportiva della Inclusione relazionale, a dimostrazione che  siamo inclusi in una società di normali, tutti diversi”, ha sostenuto Costanzo Mastrangelo consigliere nazionale FISDIR, che a Foggia porta avanti da 35 anni l’AS.SO.RI.

La mattinata è stata arricchita dalla testimonianza di Anna Dattoli che nel suo libro “Con gli occhi di un bambino speciale” racconta le emozioni vissute con Luca, il suo bambino non vedente e paraplegico. “Mi auguro che questa mia testimonianza possa aiutare altre famiglie e altre mamme”, ha detto emozionata Anna, che ha scelto di dedicarsi alla felicità di Luca con uno sguardo attento non solo ai bisogni ma soprattutto ai suoi desideri.

“La giornata di oggi è una ulteriore dimostrazione che è possibile vivere intensamente la propria vita, che è possibile relazionarsi con gli altri, che è possibile vincere le sfide della quotidianità. I disabili che praticano sport sono già dei vincitori, perché hanno dovuto vincere la propria resistenza ad esporsi, hanno dovuto vincere il pregiudizio, la diffidenza”, ha dichiarato Michele Corcio, presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione di Foggia.

Presente all’incontro anche Elio Sannicandro, presidente Coni Puglia, che ha sottolineato il cambiamento di rotta: “con la Regione Puglia abbiamo avviato un progetto molto importante, anche perché per la prima volta la Sanità ha investito nello Sport”.

Una giornata che dimostra come a Foggia ci sia ancora tanto spirito creativo, tanta autentica solidarietà e che sia possibile migliorare la qualità della vita della città proprio attraverso la presenza dei disabili e attraverso lo sport.

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