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Brindisi: otto consiglieri comunali contestano il presidente dell’assemblea e scrivono al prefetto

brindisi
Otto consiglieri comunali di Brindisi contestano il presidente del consiglio comunale e si rivolgono al prefetto. Si tratta di Massimiliano Oggiano, Ilario Pennetta, Giampiero Pennetta, Antonio Pisanelli, Mauro D’Attis, Riccardo Rossi, Cosimo Elmo e Piero Santoro. La vicenda è raccontata da brundisim.net:

“Il Consiglio Comunale di Brindisi non può essere mortificato dal Presidente del Consiglio Comunale nell’espletamento delle sue funzioni attraverso un comportamento scorretto, parziale, gravato da abnormi inadempienze, prono a soddisfare i desiderata dell’amministrazione comunale spesso supportati da atti illegittimi, e poco rispettoso delle legittime prerogative e rivendicazioni dei gruppi di opposizione.
Il prefetto intervenga con urgenza.”.

Di seguito la lettera al prefetto di Brindisi, risalente al 19 dicembre:

Premesso che,

  • lo scorso 28 novembre u.s. gli scriventi consiglieri comunali chiesero alla S.V. ed ottennero una urgente audizione per denunciare una serie interminabili di atti e fatti ascrivibili al ruolo che deve svolgere un Presidente del Consiglio Comunale che continuano tutt’ora a mettere a repentaglio il corretto svolgimento democratico del ruolo e delle funzioni del consigliere comunale,
  • in quella occasione Ella richiese una relazione dettagliata di quanto denunciato, che gli scriventi di seguito Le espongono in maniera sintetica e non esaustiva:
  • il ruolo del presidente del consiglio è organo super partes garante del rispetto del ruolo dei consiglieri siano essi di maggioranza o di opposizione, nonché delle norme dello Statuto e del Regolamento comunale e che tra i poteri affidategli vi sono, in sintesi:

1) la rappresentanza del Consiglio;

2) la convocazione e predisposizione dell’ordine del giorno del Consiglio, sentito il Sindaco ed i capigruppo consiliari;

3) la assicurazione dell’ordine della seduta e la regolarità delle discussioni;

4) la proclamazione del risultato delle votazioni;

5) l’informazione preventiva ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri attraverso la conferenza dei capigruppo;

6) l’attivazione e il coordinamento delle commissioni consiliari e la vigilanza sul loro regolare      funzionamento;

  • ancorpiù spettano al presidente del Consiglio tutti i poteri per garantire l’effettività dei diritti dei consiglieri, nonché il corretto svolgersi dei lavori del Consiglio secondo l’elencazione dell’art.39, comma 1 e 2 , come proposizione del D.Lgs. 267/2000;
  • gli articoli 42 e 43 del Tuel. indicano le attribuzioni ed i diritti dei consiglieri che devono essere tutelati. dal presidente dell’Assemblea comunale;
  • in questo complesso quadro deve operare il presidente del consiglio ed il suo ruolo è da porre in relazione al differente modo di atteggiarsi nell’assolvimento essenziale a funzioni di programmazione ed indirizzo politico-amministrativo e controllo che il Consiglio è chiamato ad esercitare.
  • al di là dei numerosi ed importanti compiti ascritti al presidente del consiglio, la legge ha demandato la disciplina dell’istituto della revoca o della mozione di sfiducia di questa carica alla fonte statutaria e regolamentare che, nel caso di specie, disciplina i requisiti formali e sostanziali, le modalità di discussione e di votazione;

tenuto conto che,

  • la presente nota denuncia affonda le principali motivazioni nella ripetuta assenza di neutralità della funzione presidenziale nella direzione dei lavori consiliari per comportamenti non sorretti da equidistanza istituzionale ed in linea convergente con i consiglieri di maggioranza artefici della elezione alla massima carica assembleare.
  • numerosi sono i comportamenti parziali ispirati a protagonismo individuale, faziosità e partigianeria posti in essere dal Presidente del Consiglio Comunale che ne inficiano irreparabilmente il ruolo di garanzia per la carica ricoperta;
  • sufficienti appaiono, dai fatti regolarmente evidenziati negli appositi verbali di sedute consiliari, l’adozione di comportamenti che evidenziano intenti discriminatori fra consiglieri e/o gruppi consiliari diversi da quelli di maggioranza che gli ha attribuito la carica presidenziale;
  • pur volendo tralasciare, per un solo istante, il ruolo esercitato dal presidente quale protagonista attivo della politica locale per far parte di organo di rappresentanza di un Partito, non è possibile superare le violazioni perpetrate del regolamento per la disciplina delle sedute consiliari: non può esercitare il ruolo di garante e di terzietà insita nella funzione di un presidente dell’assemblea chi consente lo svolgimento di un Consiglio comunale palesemente illegittimo a partire dal mancato rispetto dei termini di convocazione del Consiglio Comunale, al mancato impegno di inserimento all’o.d.g. di argomenti rinviati nelle sedute precedenti, all’approvazione di deliberazioni mancanti di pareri obbligatori;

ritenuto che

  • è sufficiente attenzionare quanto accaduto nella ultima seduta di Consiglio comunale, dove il Presidente del Consiglio Comunale ha notificato l’indizione del Consiglio Comunale ai consiglieri comunali per il giorno 28/11/14 alle ore 16.00 con all’ordine del giorno “Ordine pubblico e sicurezza” con tanto di manifesti pubblici affissi in Città che di fatto altro non è stato, per stessa ammissione del Segretario Generale del Comune di Brindisi, che una pubblica assemblea con invitati i Consigli Comunali della provincia e i massimi rappresentanti istituzionali del territorio, all’’interno della quale ai consiglieri comunali è stato vietato di intervenire, cosi come previsto dalle norme, dallo Statuto e dal Regolamento Comunale, perpetrando l’ennesima e gravissima violazione regolamentare;
  • nel Consiglio comunale convocato alle ore 9.00 del 28 novembre u.s. per l’approvazione dell’assestamento di bilancio, durante la fase di presentazione della delibera da parte dell’assessore al bilancio, sono state notificati i pareri dei revisori dei conti sull’intero atto ed un emendamento presentato dallo stesso assessore, con relativo parere dei revisori dei conti, ai soli consiglieri presenti in aula; da ciò si evince che si è tenuto un Consiglio comunale su un tema cosi importante come l’assestamento di bilancio senza che a tutti e 32 consiglieri comunali fossero notificati tali atti. Inoltre durante i lavori del consiglio dal Presidente è stata messa in votazione anche la richiesta di sospensione dei lavori per consentire anche solo una lettura degli atti consegnati consentendo il prosieguo dei lavori .
  • dall’inizio della consiliatura sono rimaste inevase numerose interpellanze ed interrogazioni consiliari, non consentendo di fatto ai consiglieri comunale il puntuale svolgimento del prorpio compito istituzionale.
  • non sono più tollerabili sedute di consiglio all’insegna di illegittime convocazioni ed in mancanza o consegna in aula di atti obbligatori a corredo di deliberazioni sottoposte all’Assemblea: in altri termini non è consentito ad un Presidente di Consiglio Comunale fare adottare un atto incompleto dalla sua maggioranza, senza parere del Collegio dei Revisori, con modalità illegittime;

tutto ciò premesso,

Le chiediamo di intervenire con urgenza nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale di Brindisi per fare chiarezza sul ruolo che lo stesso deve svolgere nell’esercizio delle funzioni conferitegli dalla legge e dai regolamenti comunali e ripristinare le normali regole che rappresentano  la via principale alla base del confronto politico/istituzionale che deve naturalmente esistere tra la maggioranza, alla quale lo stesso Presidente appartiene, e l’opposizione.

Certi in un Suo celere riscontro La salutiamo con osservanza.

 

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