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San Giovanni Rotondo: via Micaelica, un cammino di interesse europeo Comitato promotore, il progetto pronto per essere valutato e rendere la località "ancora una volta protagonista nell'ambito delle politiche turistiche"

Comitato promotore

Di seguito un comunicato diffuso dal Comune di San Giovanni Rotondo:

 «Abbiamo fatto un primo importante passo verso il completamento di un progetto che consentirà ulteriori occasioni di sviluppo al nostro territorio e che vedrà ancora una volta San Giovanni Rotondo protagonista nell’ambito delle politiche turistiche dell’Unione europea».

Lo sottolinea il sindaco Costanzo Cascavilla, a commento della iniziativa che ha visto riuniti nella sala consiliare di San Giovanni Rotondo numerosi rappresentanti di enti e associazioni, provenienti da più parti d’Italia, che faranno gruppo per redigere il progetto di candidatura del Cammino dedicato all’arcangelo Michele, destinato a unire più regioni e nazioni d’Europa.

L’iniziativa, coordinata dal consigliere comunale Claudio Russo, presente anche il vicesindaco Nunzia Canistro che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, ha permesso di gettare le basi della costituzione di un comitato promotore che, una volta acquisite le adesioni anche di altri componenti del Nord Italia, porterà in sede europea la candidatura della Via Micaelica (Cammino di San Michele) al Consiglio d’Europa.

«Contiamo di preparare tutto entro aprile, così da ottenere l’eventuale via libera europeo a luglio e partire con la fase tecnico-organizzativa di un percorso che porterà valore aggiunto a tutta la politica dei cammini lenti e delle vie dei pellegrini, voluta e sostenuta dall’Europa», evidenzia ancora in sindaco Cascavilla.

All’incontro era presente anche Sandro Vannucci, giornalista e conduttore televisivo, che ha legato la sua immagine alla fortunata trasmissione televisiva Linea Verde, da tempo impegnato nella valorizzazione della cultura rurale e dei cammini religiosi.

«Non stiamo facendo un’operazione di marketing, ma una riscoperta e valorizzazione del primo, vero, cammino europeo. Visto che intorno alla venerazione di san Michele sono nati pellegrinaggi e cammini documentati in epoche remote, molto prima della Via Francigena», ha detto il giornalista che ha sottolineato «da 25 anni porto avanti una idea di recupero e valorizzazione delle antiche strade percorse dai pellegrini, così come quelle attraversate da greggi e madrie. Sono convinto, ad esempio, che i tratturi siano la rappresentazione stradale dell’eccellenza rurale che ha caratterizzato l’economia italiana e che ora rischia di scomparire per colpa della cementificazione, della urbanizzazione e della sdemanializzazione dei terreni».

Per il giornalista toscano ci sono ancora testimonianze degli antichi cammini che meritano di essere recuperate e riproposte «Nella mia regione siamo fortunati, perché il catasto leopoldino, risalente al 1820, permette di ripercorrere strade e vie d’interesse storico, mi piacerebbe recuperare stessa opportunità per il Mezzogiorno. Non è semplice, ma abbiamo il dovere di provarci, anche perché rispetto a 25 anni fa la situazione è in progressivo peggioramento e tanti riferimenti sul territorio sono finiti nelle doline carsiche dell’incuria e dello sfruttamento selvaggio delle campagne. Allora la Via Micaelica può rappresentare non solo un percorso antico di valore europeo, tra l’altro il primo in quest’ottica, ma diventare un cammino dell’antichità che si accompagna con l’autenticità.»


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