Di seguito un comunicato diffuso da Fai Giovinazzo:
Sabato 4 marzo ore 18.30
Sala degli specchi – Palazzo di Città Bitonto
Il Palazzo Vulpano Sylos. Manifesto urbano di una famiglia nobiliare di grande rilievo è il titolo dell’incontro organizzato dai volontari del gruppo FAI di Giovinazzo sabato 4 marzo, alle ore 18.30, nella Sala degli Specchi del Palazzo di città a Bitonto.
Un approfondimento sulla residenza nobiliare del XV secolo, sita in via Planelli, nel cuore del centro antico di Bitonto, e nota soprattutto per le decorazioni del cortile. Il più datato esempio del primo rinascimento a Bitonto.
La conferenza, patrocinata dal Comune di Bitonto, sarà occasione per illustrare la storia, i dettagli architettonici e decorativi attraverso i contributi di studio dell’ arch. Maria Franchini, funzionario Architetto del Segretariato regionale del MIC per la Puglia, del prof. Paolo Perfido, dipartimento di Architettura, Costruzione e Design del Politecnico di Bari e del prof. Nicola Pice, presidente della Fondazione De Palo-Ungaro.
Con l’ing. Emanuele Pagone si considereranno le fasi del consolidamento e del restauro, a cura della Abbatantuono Arcangelo Costruzioni e Restauri, e lo spirito con cui la famiglia proprietaria del palazzo interpreta le azioni di indagine e valorizzazione dell’immobile.
Introduce l’arch. Michele Camporeale Capo Gruppo FAI Giovinazzo, gruppo che acquisisce la denominazione di Gruppo FAI del nord barese riunendo i volontari di Giovinazzo, Molfetta, Bitonto e Terlizzi. Sarà infatti il Sindaco di Bitonto avv. Francesco Paolo Ricci a salutare l’avvio di una nuova stagione dei volontari locali del Fondo per l’Ambiente Italiano, una stagione di scoperta, conoscenza, valorizzazione e tutela dei beni di un territorio ampio.
Verranno sondati i momenti di trasformazione del palazzo nel tempo: per esempio le finestre del piano nobile, in origine alla romana, vennero modificate con l’aggiunta di balconi su mensole. Negli anni ’50 del XX secolo gravi dissesti hanno compromesso la stabilità di una parte del complesso. Non vanno peraltro dimenticati gli sfregi e i furti avvenuti fra il 1987 e il 1991, che hanno deturpato il bassorilievo del loggiato, lo stemma di casa Vulpano, il pozzo del cortile e le statue a mezzobusto addossate al bassorilievo.
Infine verranno analizzati i due ambienti affrescati tra Seicento e Settecento, emersi nel corso di puliture recenti del nero fumo, ed una sorta di cappella votiva attribuita al culto di San Michele, archetipo del bene contra male di cui compare una statua in pietra di due metri sul fronte in corrispondenza dell’ingresso.