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Condanne a Lecce, soddisfazione dell’associazione antiracket di Taranto Primo grado

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Di seguito un comunicato diffuso da associazione antiracket Taranto:

L’ASSOCIAZIONE Antiracket TARAS, dopo ben sette anni di processo dinanzi al Tribunale Penale di Lecce, ha ottenuto giustizia con la condanna di dieci soggetti ritenuti responsabili di truffa alle istituzioni.

Il tutto iniziò nel 2016 quando, tale Maria Antonietta GUALTIERI unitamente ad altre persone, costituì a Lecce l’Associazione Antiracket Salento, avente tre sedi: Lecce, Brindisi e Taranto col compito di assistere le vittime del racket ed usura ed approntare le pratiche necessarie per accedere al risarcimento statale previsto dalla legge.

La sede di Taranto venne affidata ad un noto e validissimo ex poliziotto, il cav. Cosimo SESSA, il quale nella sua lunga carriera professionale ha da sempre operato con competenza ed efficienza, dedicandosi con serietà agli incarichi affidatisi.

Pertanto, mentre la sede tarantina, gestita dal cav. Cosimo Sessa, svolgeva compiutamente quanto previsto dai protocolli sottoscritti con il Ministero dell’Interno, l’Associazione, sede di Lecce, portava avanti una gestione piuttosto truffaldina con dipendenti e consulenti fantasma, contratti falsi, ecc. Ciò che era reale invece erano solo i contributi statali e comunali che gli “antiracket fantasmi” incassavano per centinaia di migliaia di euro.

Quando la Magistratura Leccese sollevò il coperchio della gestione sportelli Antiracket la cui Presidentessa era Maria Antonietta Gualtieri, emerse tutto il verminaio da cui solo l’Associazione tarantina era immune: con dipendenti reali, orari di lavoro regolari tanto la mattina quanto la sera, relazioni alla Prefettura e al Comune, e soprattutto con innumerevoli casi di vittime del racket  e dell’usura trattati e risolti positivamente (recente la risoluzione di alcune istanze di accesso al Fondo di Solidarietà di diversi imprenditori ionici ristorati con oltre un milione e centomila euro  per danni subiti da utilizzare per in reinserimento nell’economia legale).

Nel 2017, quando scoppiò il caso delle associazioni salentine antiracket, ovviamente alcune testate giornalistiche, superficialmente, fecero rientrare nello scandalo tutte e tre le sedi, creando in tal modo all’Associazione di Taranto un danno d’immagine.

Tuttavia, di fronte a ciò, immediatamente l’Associazione di Taranto, gestita dal cav. Cosimo Sessa, provvide a procedere con le smentite e, con l’instaurarsi del processo penale l’Associazione jonica si è costituita parte civile, tramite il suo legale, avv. Lucia Cristina Calò.

La sentenza emessa, dopo circa nove ore di camera di consiglio, dal Presidente della Terza Sez. Penale del Tribunale di Lecce, dott.ssa Cinzia Vergine, ha riconosciuto la piena responsabilità di 10 imputati, tra cui Maria Antonietta GUALTIERI, al tempo presidente dell’Associazione Antiracket Salento, con la condanna a 15 anni di reclusione e l’obbligo per tutti i condannati di risarcire il danno all’Associazione Antiracket  TARAS – APS operante nella sede di Taranto, presso il Palazzo Galeota alla via Duomo n. 234.

L’Associazione “Antiracket TARAS – APS”, nella persona del suo Presidente, Cav. Cosimo SESSA, rivolge ancora una volta appello agli imprenditori, ai commercianti e agli artigiani che sono vittime di atti criminosi di estorsioni e di usura, a rivolgersi fiduciosi presso gli Uffici della sede in Taranto siti presso il Palazzo Galeota alla Via Duomo n. 234 oppure telefonando al n. 099.4581180 o tramite e-mail antiracket.taranto@libero.it

 

 

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