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Ilva di Taranto: autotrasportatori, le ore decisive per definire la protesta. Non escluso il blocco dei cancelli del siderurgico Tecnomessapia, la protesta dei lavoratori davanti alla sede del consiglio regionale della Puglia

TECNOMESSAPIA 1

Sono le ore decisive per definire la forma di protesta. O un incontro pressoché immediato con i vertici Ilva, o qualche manifestazione, pure clamorosa, da parte degli autotrasportatori. Sono sull’orlo del fallimento, in tanti (non sono pochi neppure quelli che hanno già dovuto alzare bandiera bianca) per i ritardi nel pagamento, da parte del colosso siderurgico, di quanto dovuto a quei lavoratori. Complessivamente, la stima è intorno ai 25 milioni di euro. Non escluso il blocco dei cancelli del siderurgico di Taranto, quale forma di protesta.

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Grande manifestazione di protesta a Bari, davanti la sede di via Capruzzi della Regione Puglia. La mobilitazione ha visto protagoniste le sigle sindacali dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm, a sostegno dei lavoratori a rischio della ditta cegliese Tecnomessapia, operante nel settore dell’aeronautica, che il 28 giugno scorso ha avviato la procedura per il licenziamento collettivo di 177 persone.
«Chiediamo – ha dichiarato il segretario della Fim – Cisl, Michele Tamburrano – che Regione e Governo diano risposte in merito, garantendo la certezza del futuro lavorativo di tutte le maestranze e delle loro famiglie».
I lavoratori sono giunti a Bari con due autobus messi a disposizione dal Comune di Ceglie Messapica, nella circostanza presente con il primo cittadino Luigi Caroli.
A seguito della protesta, si sono aperte le porte del Palazzo della Regione, con i rappresentanti sindacali ricevuti dall’assessore alla Formazione e Lavoro, Sebastiano Leo e dal presidente della task force regionale della Puglia, Leo Caroli. Un incontro proficuo in vista del faccia a faccia romano al Mise, già programmato per il prossimo 12 luglio.
«Ci siamo aggiornati al 10 luglio, per un incontro programmatico in Regione – spiega Tamburrano – finalizzato alla stesura di un piano congiunto tra ente regionale ed organizzazioni sindacali. Nello specifico ci stiamo attivando, affinché all’ordine del giorno non vi sia solo la vertenza Tecnomessapia, ma si parli più in generale delle problematiche dell’intero settore aeronautico che, nell’ultimo anno, ha perso un migliaio di posti di lavoro. Inoltre – conclude Tamburrano – chiediamo che al tavolo presso il Ministero dello Sviluppo sia presente anche la committente Leonardo».


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