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Lecce: condannato in primo grado all’ergastolo 26 anni dopo l’uccisione di mamma e figlia Biagio Toma, 49enne di Parabita, ritenuto esevutore materiale dell'assassinio di Paola Rizzello e di Angelica, due anni e mezza, ammazzata sbattendole la testa contro il muro

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Chiunque avesse sbattuto al muro la testa di quella bambina di due anni e mezzo, ammazzandola, è un essere ripugnante. Secondo la condanna di primo grado, fu Biagio Toma, 49 anni, di Parabita. Il verdetto dell’ergastolo in corte d’assise a Lecce è arrivato oggi: l’assassinio di Angelica e della mamma, Paola Rizzello, risale al 20 marzo 1991. Ventisei anni (abbondanti) fa. Nel 2001 furono condannati i mandanti, pure all’ergastolo: Luigi Giannelli, boss della sacra corona unita, di cui Paola Rizzello era amante; Anna De Matteis, moglie del boss; Donato Mercuri. Lo spregevole duplice assassinio venne chiarito, riguardo all’esecutore (stando all’accusa) grazie alle dichiarazioni di Luigi De Matteis, fratello di Anna. Lui ammazzò Paola Rizzello mentre Biagio Toma uccise la bambina. Oghi condannato: dopo 26 anni. E ci sono ancora appello e Cassazione.

Un altro duplice assassinio, in altro 20 marzo: era il 1994. In Somalia vennero uccisi la giornalista tv Ilaria Alpi e l’operatore Miran Hrovatin. Oggi, dopo 23 anni, la procura di Roma ha archiviato il caso: impossibile rusalire ai responsabili.

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