Gli atti vanno alla procura di Roma, antiterrorismo. Si tratta dell’ondata di messaggi che quattrocento utenti twitter creati di botto nella notte in cui l’improvvido Di Maio disse che ci sarebbe stato da chiedere l’mpeachment per il presidente della Repubblica.
Online, nei confronti di Mattarella, si scatenò quanto di più vergognoso si potesse realizzare. Ora si viene a sapere ciò che già si sospettava: gli utenti virtuali creati da organizzazioni di San Pietroburgo. Filogovernative russe. Ora l’antiterrorismo del nostro Paese deve andare fino in fondo con questa inchiesta, capire se e chi manovri tali iniziative pericolosissime perfino per la tenuta democratica del nostro Paese. Andare a scavare fino in fondo, senza sconti per nessuno. E a chi utilizza la rete pensando di scrivere un parere senza manco sapere di cosa parla, una raccomandazione: essere protagonisti, talvolta o spesso in casi del genere, è un’illusione. Documentarsi e il silenzio possono essere buoni strumenti per non diventare strumenti inconsapevoli di chi ha cattive intenzioni.