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Ilva di Taranto: “Bondi e Gnudi indagati dimostra che lo stabilimento continua a inquinare” Lo sostiene l'europarlamentare M5S

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Di seguito un comunicato diffuso da Rosa D’Amato, deputata al parlamento europeo:

“Il fatto che l’ex commissario, Enrico Bondi, e l’attuale, Piero Gnudi, siano finiti nel registro degli indagati per la gestione della discarica Mater Gratiae dell’Ilva può stupire solo coloro che credono alle balle del premier Renzi su uno stabilimento in via di risanamento. La verità è che l’Ilva continua a inquinare e a uccidere, in barba a tutte le raccomandazioni dell’Ue e alle denunce dei cittadini”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in merito alla decisione della Procura di Taranto di iscrivere nel registro degli indagati l’attuale commissario straordinario dell’Ilva Piero Gnudi e il suo predecessore Enrico Bondi, ai quali viene contestata l’ipotesi di reato relativa a getto pericoloso di cose e gestione non autorizzata dei rifiuti relativamente alla discarica ‘Mater Gratiae’. “Al di là delle responsabilità individuali, che verranno accertate in sede giudiziaria – continua l’eurodeputata tarantina – resta il fatto che in questi anni l’Ilva ha continuato a operare sulla pelle dei cittadini e della città, senza che venissero portate a termine le misure promesse per ridurre l’impatto ambientale dello stabilimento”.


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