“La mancanza di energia elettrica non comportava nessun pericolo di danno grave alla persona, trattandosi di bene non indispensabile alla vita, nel senso sopra specificato (infatti l’energia elettrica veniva utilizzata anche per muovere i numerosi elettrodomestici della casa); semmai idoneo a procurare agi ed opportunità, che fuoriescono dal concetto di incoercibile necessità, insito nella previsione normativa”. Così la Corte di Cassazione sentenzia e respinge il ricorso della donna della provincia di Brindisi, accusata del furto di energia elettrica. La donna aveva motivato tale furto, con lo stato di necessità.