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Martina Franca, randagismo: cani molti, chiacchiere anche, fatti zero

randagi

L’ultima segnalazione della serie è relativa a sabato ed è sul social network locale Vox populi. Una donna attaccata dai cani randagi, a Martina Franca, mentre portava a spasso il cane di famiglia.

Nelle scorse settimane, negli scorsi mesi, segnalazioni di questo genere (che per la verità vanno avanti da anni) si sono susseguite con frequenza sempre maggiore e hanno anche toccato vette di grottesco piuttosto alte, come quella della donna che è andata buttare la spazzatura e si è beccata il morso di un randagio che si trovava nel cassonetto.

Ma a parte il grottesco, c’è il grave della situazione: l’incolumità pubblica.

Ora, essere randagi non è colpa dei cani, naturalmente, ma di chi genera questa situazione, vedi gli uomini che abbandonano i cani. L’amministrazione pubblica è titolare, dunque responsabile, dei randagi. il problema viene affrontato con molti proclami e qualche iniziativa estemporanea, ma di soluzioni sistematiche non se ne sono viste finora. La preoccupazione dei cittadini è crescente.

Soluzione sistematica significa rispetto dei cani randagi, significa tutela dell’incolumità pubblica. Non basta la sensibilità personale di questo o quell’assessore, ci vuole la soluzione. Che al momento non c’è. E la scusa dei disastri del passato non attacca più.

Chi amministra da un anno e mezzo, non è amministratore del post-passato, è amministratore del presente. E servono fatti non parole. I fatti risiedono, ad esempio, nella possibilità per le persone, del pieno centro o dell’estrema periferia, di rientrare a casa tranquille la sera, senza dover avere paura che dietro l’angolo ci sia il branco. Oggi, come ieri, come da troppo tempo, è così.

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