Di seguito un comunicato diffuso dal senatore Dario Stefàno:
“Il Governo è chiamato a far fronte a quello che rischia di diventare un vero e proprio Tsunami Giallo per il nostro Paese, concentrando gli sforzi nell’individuazione di misure e processi utili a salvaguardare la salute dei consumatori e garantire la qualità della produzione cerealicola italiana, che rappresenta e riassume al meglio lo straordinario valore del Made in Italy”. Il senatore Dario Stefàno, capogruppo in Commissione Agricoltura di Palazzo Madama e Presidente del movimento La Puglia in Più, punta i riflettori sull’importazione massiccia di grano dall’estero, rivolgendosi al Ministro della Politiche Agricole e Forestali, Maurizio Martina, durante il Question Time che si è svolto nel pomeriggio al Senato.
“La Puglia, con il porto di Bari, è il più importante luogo di transito e scarico di grano importato, proveniente in gran parte da Turchia, Ucraina e Canada. Proprio con il Canada, è stato siglato, pochi giorni fa e in extremis, l’accordo CETA – Trattato Commerciale ed Economico Unico tra Unione Europea e Canada – che dispone l’abolizione dei dazi doganali sulle importazioni. Un accordo che, di fatto, elimina definitivamente quello che, fino ad oggi, poteva rappresentare comunque un deterrente, seppur debole e inefficace quando associato all’assenza di una politica di sostegno adeguata”.
“In Italia, 1 pacco di pasta su 5, secondo le stime Coldiretti, è già prodotto interamente con grano canadese. A questi dati, purtroppo si aggiunge un altro fattore preoccupante: il divieto d’utilizzo del glifosato nelle fasi di pre-raccolta, disposto per l’Italia dal Ministero della Salute, non è previsto invece per i prodotti stranieri che arrivano sulle nostre tavole. E’ il caso del grano proveniente da USA e Canada, territori in cui viene fatto un uso intensivo di questo sospetto erbicida, proprio nella fase di pre-raccolta con l’obiettivo di seccare il prodotto e garantire artificialmente un livello proteico elevato”.
“Pertanto – conclude Stefàno – chiedo al governo di cercare soluzioni per evitare rischi alla salute dei consumatori, tutelare i nostri produttori e difendere il Made in Italy”.