Ci sono i novantatremila euro per il prolungamento del contratto dell’addetto stampa all’Asl Bat oppure gli avanzamenti nelle aziende sanitarie di Lecce o di Bari, e altro ancora. Spese che, secondo Donato Pentassuglia assessore regionale alla Sanità della Puglia, i direttori generali delle Asl non possono decidere. Devono limitarsi all’ordinaria amministrazione, in attesa che entrino in funzione i loro sostituti perché loro, dagli incarichi, sono decaduti. Così Pentassuglia ha chiamato i direttori generali e si è arrabbiato con loro.
C’è un’altra scoperta, fatta all’assessorato regionale alla Sanità: il programma di abbattimento delle liste di attesa non ha funzionato perché il codice di urgenza non è stato praticamente mai inserito nelle prenotazioni telematiche e così, ad esempio, i pazienti oncologici sono andati in coda agli altri. Dunque, un programma da quattro milioni di euro è stato vanificato. I medici che non hanno indicato il codice di urgenza e chi non ha controllato la sua immissione nel programma, chi ha sbagliato pagherà, annuncia l’assessore. Dall’inizio dell’anno, la cosa riguarda circa 13 milioni di prenotazioni.