Tra i dieci candidati il più titolato è stato ritenuto Giuseppe Pulito. Sarà dunque l’ex consigliere comunale di Martina Franca (e fu candidato sindaco nel 2017) a guidare Sanitaservice tarantina come amministratore unico, stando al decreto di nomina del direttore generale Asl Taranto.
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Di seguito un comunicato diffuso da Michele Mazzarano, consigliere regionale della Puglia:
Nomina nuovo Amministratore Unico Sanitaservice Taranto. Mazzarano interroga Palese e chiede accesso agli atti dell’Asl
“Questa mattina ho protocollato un’interrogazione urgente per avere chiarimenti dall’Assessore regionale alla Salute Rocco Palese, e ho depositato una richiesta di accesso agli atti presso l’Asl di Taranto. L’oggetto è la nomina del nuovo amministratore unico della Sanitaservice di Taranto, quindi la procedura di avviso pubblico, indetto con deliberazione n. 1329 del 08/06/2023, da parte del socio unico Azienda Sanitaria Locale di Taranto”.
Il Consigliere regionale del Pd Michele Mazzarano ritiene si debba verificare con attenzione il rispetto di tutti i requisiti richiesti dal bando.
“Tra i dieci curricula pervenuti c’è anche quello dell’Amministratrice Unica in carica che, stranamente, pur avendo ricoperto questo incarico negli ultimi 12 mesi, ora è stata estromessa perché risulterebbe priva dei requisiti di ammissibilità alla valutazione di idoneità. Da qui il sospetto di illegittimità della delibera in questione. Al di là del merito delle valutazioni sull’operato della stessa Amministratrice, nominata con l’obiettivo specifico di concretizzare il difficile processo di internalizzazione del servizio del 118, è veramente arduo poter ritenere che sia priva dei requisiti di idoneità previsti peraltro per un ruolo appena ricoperto. Bisognerebbe a questo punto ritenere che l’Asl di Taranto e la Giunta regionale abbiano conferito allora un incarico illegittimo con il rischio che tutti gli atti firmati dall’Amministratrice possano essere caratterizzati da un profilo di illegittimità”.
“Da qui – conclude Mazzarano – l’esigenza di verificare, in modo particolare, non solo l’esistenza dei titoli di studio conseguiti legittimamente, ma anche tutte le incompatibilità e le inconferibilità previste dalla norma, nonchè l’esperienza dirigenziale almeno triennale, con autonomia di gestione di risorse finanziarie ed umane, nell’ambito di una Pubblica Amministrazione; ovvero, in alternativa, l’esperienza almeno triennale quale Amministratore Unico, Amministratore Delegato, Direttore Amministrativo, Direttore del Personale, Direttore dell’Area Economico-finanziaria di società di capitali, a controllo pubblico o privato”.