Giovanni Ayroldi fermato dopo l’errore in Inter-Genoa di ieri sera. Quello di Molfetta non è l’unico arbitro appiedato dopo l’ultimo turno del campionato di calcio di serie A. Verso lo stop anche Matteo Marchetti (Torino-Fiorentina) e per un altro pugliese, il brindisino Marco Di Bello (Lazio-Milan) la cui moglie nei giorni successivi alla partita ha scritto una lettera aperta lamentando un accanimento mediatico senza precedenti.
Tre fermati su dieci partite, bella media, non c’è che dire. Fra un paio di settimane, continuando di questo passo, ci sarà ancora qualcuno da designare? In un calcio stressato e che sta stancando anche i primi tifosi, perché non dovrebbero essere in tilt anche gli arbitri ai quali, ad esempio, il Var ha fatto più male che bene facendo perdere loro autorevolezza e che devono sentire offese al loro indirizzo per buona parte delle gare? Quale calcio sia stato messo su dal sistema che lo governa è sempre meno comprensibile. Qualcuno prima o poi si renderà conto, chissà, del fatto che per andare avanti il calcio deve tornare un po’ indietro.