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Acciaierie d’Italia: proroga della cassa integrazione straordinaria per 3062 lavoratori Ex Ilva

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Di seguito un comunicato diffuso da Fiom-Cgil:

“La convocazione dell’incontro di martedì 11 marzo a Palazzo Chigi è un importante risultato
ottenuto dal sindacato, che riporta al centro i lavoratori nella discussione sul futuro
degli stabilimenti dell’ex Ilva. Oggi al Ministero del Lavoro siamo entrati, quindi, nel merito della
discussione sulla cassa integrazione e abbiamo siglato l’accordo di proroga. L’azienda ha accolto la
richiesta dei sindacati di ridurre ulteriormente il numero dei lavoratori coinvolti dalla cassa
integrazione che passano da 3.420 a 3062.
Il piano di ripartenza verrà seguito con il raggiungimento, nel corso del 2025, di 4 milioni di
tonnellate di acciaio invece che le 5 milioni tonnellate originariamente previste. Sono confermati
tutti i trattamenti previsti dal precedente accordo di luglio scorso, tra cui l’integrazione della cassa
integrazione al 70%, la rotazione e la formazione.
L’accordo siglato oggi conferma, inoltre, l’assenza di esuberi e la piena validità dell’accordo
sindacale del 2018. E’ un accordo importante ma non risolutivo.
Ora il confronto si sposterà a Palazzo Chigi. Come Fiom-Cgil ribadiremo al Governo la nostra
posizione: per la vendita dell’ex Ilva occorre garantire tutta l’occupazione, l’integrità del gruppo
siderurgico e la presenza in equity nel capitale da parte dello Stato”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la FiomCgil, Francesco Brigati, segretario generale della Fiom-Cgil di Taranto e Federico Porrata, della
segreteria della Fiom-Cgil di Alessandria


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