L’assessore regionale alla Sanità è la novità delle ultime ore fra i possibili candidati alle elezioni europee. Un calibro non da poco, nel Pd, ma soprattutto per la minoranza del partito, quella che fa capo a Civati.
Elena Gentile (foto) ha un consenso tutt’altro che irrilevante (alla precedente consultazione europea prese circa quarantacinquemila voti in poche settimane della candidatura last-minute) e soprattutto, è titolare dell’assessorato forse più importante della Puglia. In più nelle ultime ore, la politica sanitaria della Regione ha ottenuto lo sblocco di finanziamenti per 330 milioni di euro, frutto di quella che lo Stato ha riconosciuto come una sana gestione delle politiche della salute. Insomma la Gentile ha il vento in poppa e lo stesso Nichi Vendola le avrebbe dato il via libera per candidarsi. Il problema, semmai, sarebbe quello dei rapporti interni al Pd, in cui il capolista per le europee è il sindaco di Bari. Potenza nel motore del partito, l’eventuale presenza di Elena Gentile in lista, o pericolosa concorrente proprio per Michele Emiliano, renziano di ferro?
Meglio questi problemi di quelli opposti, pensano certamente nel Pd. I problemi opposti sono quelli che vive, al Comune di Bari, la coalizione di centrodestra, o quella che dovrebbe essere una coalizione. Il nuovo centrodestra è a un passo dal lasciare la compagnia e, se non ufficialmente, fra le parti ci sono continui battibecchi, anche pubblici e anche online. Il che indebolisce la candidatura di Domenico Di Paola, inevitabilmente. A questo punto gli altri alleati sollecitano Ncd: faccia capire con chiarezza cosa vuole fare. In seno a quel movimento, c’è chi punta ad andare da soli, magari candidando a sindaco Massimo Cassano, il sottosegretario al Lavoro, ma c’è anche chi non è d’accordo. A tre settimane dalla presentazione delle liste non è un gran viatico, per chi vuole vincere le elezioni.