La prima cosa concreta dopo una cinquantina di giorni dal sequestro è ciò che avviene in questi giorni. Lavori in corso, da parte dei tecnici dell’Acquedotto pugliese, per la messa in sicurezza dell’inghiottitoio dal depuratore di Martina Franca. Impianto che non funziona più e il campo circostante è invaso dai liquami. Con la ruspa, per i lavori di messa in sicurezza, proprio i liquami sono ciò da rimuovere. E più si scava, più ce ne sono perché quel terreno è letteralmente impregnato. Non solo: la grata che fa da feritoia verso il sottosuolo, stando a perizie recenti, è anche tendente al cedimento, il che, qualora avvenisse, avrebbe l’effetto di un lavandino sturato. Con un’impetuosa caduta veros il basso di una notevolissima massa di acqua (sporca). Situazione pericolosa, dunque. Pericolosa anche per la strada statale 172, come è noto: il tratto Martina Franca-Locorotondo è sequestrato e chiuso, proprio a causa dei problemi del depuratore.