Una donna di Scorrano, Roberta Filippo, morì a causa di un cancro nel 2012. Aveva 29 anni. Secondo la denuncia, i medici non si erano accorti del tumore, un melanoma. Venne asportato un neo però, secondo l’accusa, venne sottovalutato non ritenendolo, appunto, cancro. Per la donna fu un calvario fra ospedali di varie zone d’Italia, compresi il nosocomio di Ancona e quello di Milano. Ora, per otto medici, c’è l’imputazione coatta da parte del gip di Lecce, mentre la pubblica accusa aveva chiesto l’archiviazione.
Una 34enne di Gravina in Puglia, invece, ha vissuto per un anno e mezzo con una garza nell’addome, A novembre 2011, durante l’operazione di parto cesareo al “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, secondo l’accusa venne appunto dimenticata nel corpo di Tiziana Mastrodonato la garza. Solo a luglio 2013 si venne a capo delle gravi sofferenze che la donna pativa e, a causa della presenza di quella garza, nell’operazione di rimozione fu necessario asportare anche trenta centimetri di intestino tenue. Processo a carico di sei fra medici, infermieri e un tecnico: si è costituita parte civile l’associazione Codici.