Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:
Alle prime ore dell’alba, a Bari, Monopoli (BA), Polignano a Mare (BA) e Mola di Bari (BA), i Carabinieri della Compagnia di Monopoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Bari – Sezione G.I.P., su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 9 individui, indagati in concorso per spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, avviata a seguito dell’arresto in flagranza, l’8 giugno 2018, di un 50enne, ritenuto soggetto di spicco della criminalità di Polignano a Mare, sorpreso in quel centro mentre trasportava gr. 107 di cocaina, è durata circa un anno fino al giugno 2019, e ha consentito di smantellare una fitta rete di soggetti dediti, in via stabile e continuativa, allo spaccio al minuto di cocaina nei comuni di Polignano a Mare e Mola di Bari.
In particolare le indagini, condotte mediante attività tecniche, perquisizioni e sequestri, hanno permesso di ricostruire il modus operandi di un circuito illecito in cui gli spacciatori, per non fornire punti di riferimento ai controlli, incontravano i clienti in luoghi sempre diversi. Sono stati documentati dai Carabinieri, circa 100 episodi di spaccio presso bar, ristoranti, stazioni di servizio, uffici pubblici, nel porto turistico di Polignano a Mare, finanche consegne a domicilio. Le cessioni avvenivano esclusivamente verso clienti abituali (alcuni dei quali acquistavano da anni), oppure per il tramite di essi. Allorquando lo spacciatore non poteva soddisfare la domanda indirizzava l’acquirente ad un “collega” di fiducia, dando assicurazione sulla qualità della sostanza, come emerge in un episodio in cui il pusher, a fronte delle lamentele di un cliente che dopo aver consumato aveva accusato un malore, assicurava che la piazza di Polignano a Mare era rifornita esclusivamente con merce di qualità. Vari erano gli accorgimenti adottati dagli arrestati per eludere i controlli, fra i quali quello di nascondere le dosi nei pacchetti di sigarette o nei tappi serbatoio delle autovetture. Uno degli indagati, non potendo presenziare allo spaccio in quanto agli arresti domiciliari, aveva dotato il bar della moglie di telecamere di sorveglianza che, collegate alla sua abitazione, gli consentivano di monitorare l’illecita attività da remoto.
Il giro di affari garantiva ampi introiti in quanto, da una partita di stupefacente pagata 5 mila euro (circa 150 gr. di cocaina), gli indagati ricavavano singole dosi vendute al prezzo di 80 euro al grammo. Nel corso delle attività i militari hanno altresì sequestrato 10 grammi di cocaina, 82 grammi di hashish, segnalato alla Prefettura di Bari 10 assuntori, e tratto in arresto un 47enne trovato in possesso una mitraglietta Skorpion cl. 7,65 e di 22 cartucce vario calibro.
Al termine delle operazioni, 3 degli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Bari e 6 sottoposti agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.