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Martina Franca: il sindaco fa il discorso in chiesa nella festa patronale e si commuove Presente anche l'arcivescovo di Taranto che in giornata si è detto sconcertato per i dati sulla mortalità infantile

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Festa patronale di Martina Franca, fra il gigantesco e per certi versi assurdo dibattito sulle gsiostre e la paura di qualche contestazione (solo un civilissimo e polemico applauso dei giostrai). Ma soprattutto, festa religiosa e anche tradizione con il discorso, appunto tradizionale, del sindaco in basilica. Anche stasera è stato così e il sindaco Franco Ancona, durante il suo discorso, si è pure commosso, nel parlare della questione dei migranti. C’era anche il vescovo di Gerusalemme, ospite di Martina Franca per la festa, e anche il vescovo di Taranto. Filippo Santoro, fra l’altro, proprio oggi si è detto sconcertato per i dati sulla mortalità infantile, diffusi dall’Istituto superiore di sanità (ne abbiamo parlato ieri, a Taranto sono superiori del 21 per cento rispetto alla media regionale). Di seguito l’intervento di Ancona:

Il mio saluto di festa e di gioia a sua Eccellenza Monsignor Filippo Santoro, a Monsignor Franco Semeraro, ai Sacerdoti della città, alle Autorità Civili e Militari, ai colleghi della Giunta e del Consiglio comunale.

 

Il mio abbraccio di festa e di gioia ai cittadini che qui partecipano alla Cerimonia dei Ceri in onore dei Santi Patroni.

 

La mia gioia è straordinariamente grande nel dare il benvenuto di Martina Franca, a sua Eccellenza Monsignor William Shomali, vicario del Patriarca latino di Gerusalemme.

 

Crocevia nel passato delle principali civiltà, città sacra per le tre grandi religioni monoteiste, terra di preghiera e di devozione per i popoli di diverse religioni.

 

Ma anche città dolorante e martoriata per essere punto nodale nel conflitto senza tregua tra Palestina e Israele, per essere al centro della ricerca della pacifica convivenza tra i due popoli.

 

Di Gerusalemme siano rispettate la sua peculiarità storica e l’unicità dei suoi luoghisanti, patrimonio dell’umanità.

 

La città di Martina Franca fa suo il monito recente di Papa Francesco

–         “perché si abbia  il coraggio della pace”,

–         “perché le spade si trasformino in aratri”,

 

Eccellenza Mons. Shomali, porti nella sua terra i sentimenti profondi di questa città che, nel Consiglio comunale del 25 giugno scorso, all’unanimità, ha deliberato l’adesione “all’iniziativa del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, tesa a riconoscere la pace quale diritto umano fondamentale della persone e dei popoli”.

 

Il Consiglio Comunale ha condiviso l’auspicio di Papa Francesco affinché “si possa giungere all’effettiva applicazione, nel diritto internazionale, del diritto alla pace, quale diritto umano fondamentale, pre-condizione necessaria per l’esercizio di tutti gli altri diritti”;

si è detto convinto

– che, una volta adottata dall’Assemblea Generale, la Dichiarazione sul Diritto alla Pace:

• renderà più evidenti e improcrastinabili gli obblighi degli stati a cominciare dal disarmo reale e dal potenziamento e la democratizzazione delle Nazioni Unite e delle altre legittime istituzioni multilaterali;

• darà impulso a nuove iniziative per promuovere il rispetto di tutti i diritti umani per tutti, lo stato di diritto, lo stato sociale e i principi democratici;

• contribuirà allo sviluppo della cultura universale dei diritti umani mediante la realizzazione di adeguati programmi di educazione e formazione, in particolare dei giovani, alla pace, ai diritti umani, alla cittadinanza democratica e al dialogo interculturale;

Il Consiglio Comunale ha considerato

– che la città di Martina Franca è da tempo impegnata con diverse iniziative culturali

a diffondere la cultura della pace con le associazioni culturali, sociali e religiose con

progetti concreti di aiuto verso Paesi africani e dell’America latina, con attenzione particolare verso il mondo dell’infanzia;

– che molte Scuole della città nel presente anno scolastico hanno adottato “Il Diritto alla Pace” quale tema di impegno educativo e didattico per “Martina città di Pace” nell’ambito del Progetto “La città dei bambini”;

– che la Basilica di San Martino è monumento messaggero di pace dell’Unesco e che articola coerentemente molteplici iniziative a sostegno del dialogo inter religioso e interculturale, in modo particolare con la Terra Santa e la città di Gerusalemme;

– che in città da 18 anni si svolgono i “Seminari di Autunno e di Marzo” rivolti ai giovani delle Scuole Secondarie di Secondo Grado e incentrati sul dialogo tra culture differenti dei Popoli del Mediterraneo;

– che la città dagli anni ’90 ha accolto generosamente cittadini provenienti dai diversi Paesi extracomunitari che convivono in armonia con la comunità di Martina;

– che ogni anno si ricordano le vittime dell’olocausto, delle foibe e dei caduti di

tutte le guerre;

– che è stata deliberata ed effettuata l’elezione di un Consigliere straniero aggiunto al Consiglio Comunale;

– che la Città di Martina Franca si è distinta di recente per il grande slancio solidale ospitando circa 300 profughi;

 

per questo e altre motivazioni  ha deliberato di dichiarare “Martina Città della Pace e della Solidarietà”;

 

Ringrazio Don Franco per le belle parole di apprezzamento rivolte all’intero Consiglio Comunale ed in particolare quando ha detto che “questa scelta e gli impegni che ne derivano, avranno una ricaduta culturale, sociale di immenso valore. E’ un ponte su cui far transitare il percorso educativo delle nuove generazioni e un telaio su cui insieme tessere il volto della città della pace e della tolleranza, del rispetto e del dialogo, contro le tentazioni, sempre incombenti, della sopraffazione e dell’annullamento dell’avversario”.

 

Eccellenze Reverendissime, Autorità, cari cittadini, lo spirito di pace, di solidarietà e di fratellanza anima quotidianamente la vita e il lavoro di tanti di noi, carica di idealità l’iniziativa delle Associazioni di volontariato e l’impegno di molti giovani, ispira l’opera educativa degli insegnanti nelle scuole.

 

E di questa idealità e generoso slancio abbiamo avuto fulgida testimonianza nelle  settimane scorse quando la città è stata interpellata dagli organi di governo per dare accoglienza, in diverse tornate, a  centinaia di migranti – uomini e donne, giovani e bambini – in fuga dagli orrori della guerra, delle epidemie e della fame.

 

Lì, abbiamo potuto toccare con mano la generosità del nostro popolo che si è manifestata attraverso l’impegno immediato per allestire  in poche ore , nelle strutture del parco di Ortolini, un campo che ha dato ristoro, servizi per l’igiene e la pulizia, assistenza sanitaria e letti puliti a disperati  con gli occhi persi che sono tornati a sorridere e a sperare.

 

Consentitemi di  utilizzare questo momento e questo luogo consacrato ai valori della carità e della solidarietà, votato al Santo Patrono Martino venerato nel gesto della condivisione del mantello con il povero, per ringraziare le tante persone che si sono rese protagoniste di questa bella pagina di storia cittadina.

 

Gli operai comunali che in meno di quattro ore hanno reso operativo il campo;

le Associazioni di protezione civile come il SER Martina, La Croce Rossa, Le Misericordie, l’associazione dei Carabinieri, che hanno garantito logistica, l’assistenza sanitaria, la vigilanza;

I medici dell’Azienda sanitaria locale per aver incessantemente monitorato la situazione sanitaria e curato i malati;

la Vicaria di Martina Franca e i giovani dell’Azione cattolica; la Caritas, il Villaggio del Fanciullo, i missionari della Consolata;

I mediatori dell’Associazioni Salam, i volontari dell’Associazione Terra Terra,  dei tre gruppi scout, dell’Associazione Sud; lo Sportello di Mattia, la  Banca delle Ore, il Gruppo Meet up, Cittadinanza Attiva, Emergency, Gruppo Speleologico, Martina Tre, Emporio Solidale, le Vincenziane, e i  tanti giovani che sono stati a diretto contatto con la realtà dei profughi;  ricchi di umanità sono stati gli aiuti concreti di cibo, bevande e vestiti generosamente donati da famiglie, donne e uomini, esercenti, commercianti e sodalizi, che spesso hanno chiesto di restare anonimi.

I profughi hanno lasciato la nostra città ringraziando, e purtroppo, piangendo.

 

La nostra parte è piccola cosa rispetto alla portata gigantesca del fenomeno dei migranti che continuano ad approdare sulle coste del Mediterraneo.

 

Il Mediterraneo soprattutto non deve più essere il cimitero dei disgraziati della terra.

 

Insieme,  tra alcuni mesi,  ricorderemo solennemente un grande evento di 25 anni fa: la visita a Martina di Giovanni Paolo II che in Piazza XX settembre e qui in Basilica incentrò il suo messaggio sulla necessità di tutelare e preservare la natura e le sue qualità fondamentali per lo sviluppo ordinato della civiltà e – ispirandosi alla vita e all’insegnamento di San Martino di Tours – al rispetto dei diritti di ognuno, al lavoro, alla casa, alla salute, alla stessa esistenza.

 

La nostra Amministrazione, all’unisono con gli altri Comuni della Murgia dei Trulli, va promuovendo e attuando gli strumenti necessari per affermare un modello di sviluppo incentrato sui beni culturali, naturalistici e paesaggistici  e contribuire cosi al primato della Puglia nel settore turistico.

 

Progettare e realizzare una rete moderna ed efficiente di servizi e di opere danno più forza ai fattori propri del territorio: le colline e la valle dei trulli, le coste, il clima, il paesaggio, la buona tavola e i prodotti di qualità, l’arte e la cultura.

 

Mi sia consentita una ulteriore riflessione.

 

Negli ultimi mesi Martina è stata turbata da diffusi atti di criminalità che hanno minato la sicurezza della vita dei cittadini e degli imprenditori.

 

Noi abbiamo voluto dare una risposta forte con una manifestazione e con un Consiglio comunale monotematico aperto e io rinnovo, in questa circostanza, il ringraziamento a sua Eccellenza monsignor Santoro che volle unire, in quella manifestazione, la sua autorevole voce di condanna di ogni forma di violenza e criminalità, di invito all’amore e al rispetto delle persone.

 

Martina non si farà piegare e con l’opera delle forze di sicurezza e con l’unità di intenti e di iniziativa delle associazioni religiose, culturali, sociali ed economiche riuscirà a sconfiggere ogni forma di aggressione alla vita e alla economia della città.

 

La sicurezza dei suoi luoghi, in città e nelle campagne,  è condizione primaria per assicurare a chi ama il nostro territorio di investire le proprie risorse e il loro tempo.

 

A tale scopo  la città avrà maggiore sicurezza con la rete di videosorveglianza della zona Industriale e del Centro Urbano in dirittura di arrivo per l’appalto. Sono stati assunti nuove unità di vigili urbani per assicurare vigilanza e controllo nel centro e nella periferia.

 

Ma la mia inquietudine, quella della stessa Amministrazione e del Consiglio Comunale,  è grande quando si apprende dagli organi di polizia e dalla stampa che le scorribande notturne a danno dei negozianti, che i furti negli appartamenti e nelle campagne, di giorno e di notte, perfino l’uccisione di un’anziana signora nel Centro Storico sono opera, sovente, di giovani della nostra città.

Siamo profondamente turbati, quando un giovane, in fuga dall’inseguimento dei vigilanti, perde la vita e mette a rischio quella di altri.

 

Siamo seriamente preoccupati quando ci rendiamo conto che questi fatti delinquenziali sono alimentati da un retroterra culturale e sociale che prende una fascia di giovani in un contesto che resta generalmente positivo, sano ed impegnato.

 

Ma dobbiamo preoccuparci dei più deboli. Non si tratta di semplice fenomeno di emarginazione e disgregazione sociale. Si tratta piuttosto del prevalere di modelli di vita generati dal consumismo e dal permissivismo, del protagonismo di giovani che non studiano e purtroppo non lavorano. Non possiamo sottacere questa situazione.

 

Noi siamo orgogliosi –  ed è giusto esserlo – quando i nostri studenti emergono nel sapere, nella musica, nell’arte e nello sport e conseguono risultati e successi di eccellenza in ambito nazionale e internazionale.

 

Ci fanno onore gli instancabili ragazzi che in questo mese si sono impegnati nella campagna per la raccolta differenziata avendo cura dell’ambiente, evitando l’aumento dell’ecotassa di 400 mila euro per la città.

E’ arrivato, finalmente, il momento, dopo aver svolto tenacemente e costantemente tutti gli adempimenti con i Comuni dell’Ambito di Raccolta Ottimale, di procedere direttamente alla gara di appalto per le nuove modalità di raccolta dei rifiuti, punto strategico degli indirizzi di governo approvati dal Consiglio Comunale.

 

Una sfida molto impegnativa che richiederà unità e coesione della città per il cambio di mentalità e di comportamenti virtuosi che comporta.

 

In diversi edifici scolastici abbiamo completato opere di efficientamento energetico mentre si vanno aprendo diversi cantieri nei mesi estivi per migliorare la condizione dell’edilizia scolastica.

 

In coerenza con gli indirizzi di Governo saranno cantierizzati nei prossimi mesi interventi sulle strade dell’agro, della città per oltre un milione  e mezzo di euro.

 

Per il centro storico, oltre alla valorizzazione del patrimonio storico e architettonico, altra eccellenza della nostra città, abbiamo dato avvio ai lavori di restauro dell’Arco di Santo Stefano su cui svetta l’immagine di San Martino, in partnership pubblico-privata con il Rotary club che ringraziamo, e abbiamo pensato alla sistemazione totale del basolato in corso Umberto.

Per i beni culturali sono stati avviati i lavori del piano terra del Convento del Carmine e acquisiti i finanziamenti per il restauro di Palazzo Ducale.

 

Abbiamo interpellato la città e i suoi cittadini a riflettere sulla qualità della vita nei suoi quartieri e a innescare processi di rigenerazione urbana, sociale ed economica. Stiamo già raccogliendo le proposte e nei prossimi giorni ne arriveranno altre. Tutti noi saremo chiamati a valutarne gli esiti in termini di risposte ai bisogni sociali e di crescita economica della nostra comunità.

 

Abbiamo altresì indetto nella prossima settimana tre forum con ordini professionali, associazioni di categoria, associazioni sociali e culturali e cittadini per raccogliere ulteriori contributi relativi ai quadri conoscitivi del Documento Programmatico Preliminare, atto propedeutico alla adozione del Piano Urbanistico Generale.

 

Pensiamo alle periferie in maniera particolare.

 

Al quartiere Montetullio sono stati completati i lavori per dotarlo di più spazi per il tempo libero, piste ciclabili per le attività sportive, e aree ludiche per i bambini.

 

Al Quartiere Carmine, presso la vecchia struttura dell’ ex Archimede, abbiamo pensato ad un progetto, il “Dopo di noi”, per una residenza dedicata e idonea per i disabili adulti senza famiglia i cui lavori sono di prossimo inizio.

 

Eccellenze,

il profilo culturale di Martina, città d’arte e di cultura, in questo anno è ancor più cresciuto attraverso numerose iniziative di grande qualità che i suoi cittadini, le associazioni culturali, gli imprenditori, donne e uomini di cultura, sono stati in grado di generare con il sostegno dell’Amministrazione comunale.

 

Il turismo, e in maniera particolare quello culturale, ha visto crescere sostanzialmente la permanenza in città dei visitatori contribuendo ad alimentare gli investimenti nel settore ricettivo e dell’ospitalità con la valorizzazione dei nostri prodotti enogastronomici facendo sistema con i Comuni della Valle d’Itria in crescita nello sviluppo turistico.

Il Festival della Valle d’Itria, eccellenza della città, quest’anno alla sua quarantesima edizione, continua a promuovere Martina e il comprensorio dei trulli aldilà dei confini nazionali.

 

Questo ci impegna ad organizzare una città sempre più pulita, accogliente, curata, facendo tesoro delle qualità tradizionali dei cittadini di Martina.

L’offerta dei Ceri, che oggi compiamo ancora una volta e per 250 anni nel segno di una antica tradizione, rinnova l’impegno reciproco a cooperare per una città di pace, solidale, dignitosa e prospera. La tradizionale festa di San Martino e l’espansione urbana della città impongono scelte e cambiamenti per qualificare sempre di più il tessuto urbano e rendere ospitale e bella  la città.

Con questi pensieri termino, rinnovando i saluti all’Arcivescovo Filippo Santoro, a Don Franco, alle Autorità e agli amati cittadini.

 

A Sua Eccellenza Monsignor Shomali auguro un buon soggiorno a Martina: che possa godere della bellezza della città e dell’ospitalità del suo popolo.

A tutti rivolgo gli auguri di buona festa, nel segno dello sguardo vigile  del patronato    di san Martino e  di santa Comasia, fissato, nel loro splendore spirituale  nel  settimo quaderno della Basilica.


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