L’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, è sceso in strada ed ha incontrato i manifestanti. Ha promesso di dare concreta attuazione al programma di contenimento dei conghiali.
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Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
Con la siccità che ha fatto seccare i raccolti e asciugare canali e torrenti, aumentano le scorribande dei branchi di cinghiali a caccia di cibo e acqua, spostandosi da un territorio all’altro, tanto che sono capaci di percorrere fino a 40 chilometri alla volta. La denuncia arriva da Coldiretti Puglia, con migliaia di agricoltori, allevatori, cittadini, esponenti istituzionali, sindaci e consumatori scesi in piazza a Bari davanti al Palazzo della Giunta regionale per far arrivare un grido di allarme altissimo e corale contro l’invasione dei cinghiali e della fauna selvatica, per cui serve l’adozione da parte della Regione Puglia del piano regionale straordinario di contenimento.
“Non c’è più tempo, va adottato immediatamente in Puglia il Piano straordinario per la gestione ed il contenimento della fauna selvatica, che recepisca le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno, per difendere il territorio da una vera e propria invasione”, ha tuonato il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo.
Con la Puglia invasa da 250mila cinghiali, non c’è solo la peste, ma è allarme per la sicurezza delle persone in campagna e città – denuncia Coldiretti Puglia – con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, “con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno – tuona il direttore di Coldiretti puglia, Pietro Piccioni – divenute l’eldorado dei cinghiali che devastano i raccolti divorando lenticchie di Altamura. cicerchie, fave, ceci e piselli, broccoletti, ortaggi, piantine appena seminate di favino e grano, uva soprattutto su vite a spalliera, frutta scuotendo gli alberi, tutto il sottobosco e la biodiversità dei boschi e dei parchi”.
I cinghiali rappresentano anche il principale veicolo di diffusione della peste suina africana, una malattia innocua per l’uomo ma che minaccia la sopravvivenza della norcineria nazionale, una filiera che vale complessivamente circa 20 miliardi. Secondo le attuali regole, basta un cinghiale malato rinvenuto a chilometri di distanza da una stalla per far scattare la decisione di abbattere migliaia di maiali perfettamente sani.
I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo. La maggioranza dei cittadini – conclude Coldiretti Puglia – considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate.
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Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:
Un Piano Straordinario Regionale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, sub specie cinghiale (sus scrofa) per valutare e intraprendere azioni finalizzate alla mitigazione degli impatti e dei rischi potenziali causati in particolare dai cinghiali, pericolo per la sicurezza umana, per l’ambiente e la biodiversità. È quanto deciso con delibera di giunta approvata quest’oggi su proposta degli Assessorati all’Agricoltura e all’Ambiente.
Lo ha annunciato ieri mattina l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, nel corso della manifestazione organizzata dalla Coldiretti a Bari, sottolineando che “trattasi della definizione di un piano straordinario che accompagnerà il PRIU, il Piano regionale di interventi urgenti relativi alla gestione del cinghiale, di cui la Regione Puglia si è dotata già dal 2022, adeguandolo alle norme nazionali. Abbiamo reso utile ed esigibile questa attività, di concerto con l’Assessorato all’Ambiente per le Aree naturali, le Reti Natura 2000 affinché gli enti di gestione collaborino a pieno e non diventino un appesantimento nella bioregolazione di questa attività”.
“Abbiamo recepito una istanza di Coldiretti ed è per noi un riconoscimento – ha commentato a margine l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani – all’annosa questione della diffusione del cinghiali sui nostri territori, problema per la sicurezza pubblica e per la salute umana, ma anche fonte di danneggiamento delle aree protette. Con questo provvedimento coinvolgiamo direttamente i parchi regionali e nazionali che dovranno farsi carico del problema come prevede la normativa, nella condivisione del principio per cui la gestione del cinghiale deve essere comune. Abbiamo così cercato di andare incontro alle esigenze più volte espresse dal mondo agricolo, contemperandole con la salvaguardia dell’ecosistema e della tenuta dei nostri habitat in relazione alle misure di controllo della specie cinghiali invasiva per i territori pugliesi”.
La delibera prevde, altresì, nell’ottica della condivisone, l’istituzione di un tavolo di coordinamento con funzioni consultive e propositive in materia di gestione e contenimento della fauna selvatica, composto dalla Regione, dai rappresentanti delle organizzazioni agricole rappresentative sul territorio regionale, con compiti di disamina del raggiungimento dei target per la mitigazione degli impatti e dei rischi potenziali causati dalla specie Sus scrofa sulle attività antropiche, sull’ambiente e sulla biodiversità, e di ricognizione delle attività poste in atto dagli enti gestori dei parchi nazionali e regionali.
L’assessore all’Agricoltura Pentassuglia rispetto alle istanze avanzate dal mondo agricolo presente questa mattina alla manifestazione di Coldiretti sui danni da fauna selvatica ha espresso massima attenzione sottolineando quanto già attuato dalla Regione: “Abbiamo illustrato l’esito di deliberazioni, determine, atti concreti e catture, nonché dei confronti con il Governo per il commissario ad acta sulla questione cinghiali. Non stiamo sottovalutando nulla”.
Sul tema emergenza idrica, Pentassuglia ha tenuto a precisare che “serve pianificazione e programmazione perché i soldi stanziati con il fondo di rotazione aiuteranno a realizzare progetti e investimenti. Al Governo abbiamo chiesto le relative risorse per fare quelle opere strategiche di cui la Puglia ha bisogno, recuperando anche molti degli invasi e delle opere vandalizzate e abbandonate, frutto di un lavoro del passato. Quindi un mix di azioni che Coldiretti e tutto il mondo di rappresentanza agricolo conosce molto bene e che ha apprezzato”.