Scarafaggi, coleotteri e/o chissà cos’altro, è un’altra estate da incubo per chi abita in quella palazzina di via Carlo Pisacane a Martina Franca. La disinfestazione, se fatta, fronteggia a malapena la situazione. L’ultima della serie, è il dubbio di chi abita lì, non è stata neanche svolta, a fine agosto. Il punto è che per svolgerla, occorrerebbe superare un cancello le cui chiavi sono in possesso di una donna. Disponibile quanto si voglia, occorre coordinarsi per l’apertura di quel cancello, la notte. Comunque sia, venerdì una residente nel palazzo era andata a protestare al Comune. Stamani, poi, la signora Daniela Conserva a capo di un comitato cittadino di genitori, è andata in municipio a Martina Franca. Ci è andata con gli animali in bustina, ovvero ne ha catturati alcuni e li ha portati come prova agli uffici comunali. Il commissario straordinario dell’ente non era neppure in sede, il subcommissario non ha ancora dato una risposta all’istanza delle due donne e un funzionario comunale ha detto che peraltro bisogna compilare un modulo, per evidenziare il problema e sollecitare anche l’Asl per la soluzione. Tutto ciò, stando al resoconto di chi è andato a protestare.
Senonché, modulo a parte, commissario a parte (in realtà la questione si era proposta già negli anni scorsi: irrisolta dal sindaco) e cancello a parte e via discorrendo, c’è quella cosa nelle case delle persone e va concretamente e immediatamente risolta. Punto. Perché quella gente non è giusto che vada a letto per vivere l’incubo ancora prima di dormire, perché nel letto ci sono quegli animali, i quali si presentano puntualmente anche nel piatto a pranzo o a cena e, come documentano le foto, si piazzano tranquillamente su muri e pavimenti. Ma anche sui vestiti. E la signora che ha dovuto parlare con la mano davanti alla bocca per paura che vi si infilasse un animale, è la ciliegina sulla torta.
