Di Maio ha paura dello sciopero. Tant’è che la convocazione dell’incontro odierno è arrivata dopo la proclamazione dello sciopero per l’11 settembre.
Di Maio può sventare lo sciopero in un solo modo: smettendola con la melina che sta facendo da quando si è insediato, per il solo fatto che non ha il coraggio di dire l’Ilva non si chiude. Ma ormai lo hanno capito tutti, anche i rassegnati (ormai) che in massa, il 4 marzo, da Taranto consegnarono la loro parte di valanga di voti al movimento 5 stelle affinché l’Ilva chiudesse.
Oggi deve dire una parola di chiarezza, il ministro. Basta con le chiacchiere che hanno solo portato a ritardare il completamento delle procedure di ciò che sarà, ovvero il passaggio ad Arcelor Mittal.
I sindacati hanno chiarito: o si esce dall’incontro al ministero con la soluzione del caso Ilva o sciopero confermato. Di Maio, fine dei giochi(ni).